Arte e cultura
A Palazzo Bonaparte a Roma l’artista olandese continua ad attrarre visitatori e la mostra di incisioni e litografie in cui si mescolano arte e matematica, la più ampia e completa a lui dedicata anche con opere inedite, è stata prorogata al 5 maggio
Tania Turnaturi

Escher. Nel suo mondo fantastico tutto è possibile

Un’antologica di circa 300 opere che sintetizzano arte e scienza, natura e matematica immerge il visitatore nel mondo immaginifico di Maurits Cornelis Escher dai soggetti paesaggistici alle metamorfosi delle tassellature, dalle illusioni ottiche alle prospettive paradossali fino alle immagini astratte di pura invenzione.

Incisore e grafico olandese tra i più influenti artisti del XX secolo, le sue creazioni sono un unicum nella storia dell’arte per la fantasiosità immaginativa di mondi impossibili e il rigore tecnico della realizzazione di xilografie, xilografie di testa, litografie, linoleografie e mezzetinte.

Col patrocinio del Comune di Roma - Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits ed è curata da Federico Giudiceandrea che è uno dei più importanti esperti di Escher al mondo e Mark Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Company.

Ideata per il centenario della venuta di Escher a Roma dove si stabilì al civico 122 di via Poerio, nel quartiere di Monteverde vecchio, dal 1923 al 1935 allorché si trasferì in Svizzera dopo l’avvento del fascismo, comprende anche 11 installazioni interattive, realizzate con la collaborazione di Maurits e una sala immersiva.

Il periodo romano ebbe una forte influenza su tutto il suo lavoro successivo di paesaggi, scorci, architetture e vedute della Roma notturna: "La sera (…) disegnavo la meravigliosa, bellissima architettura di Roma di notte, che mi piaceva di più di quella alla luce del giorno. Le passeggiate notturne sono il più meraviglioso ricordo che ho di Roma".

In mostra anche opere scaturite dall’amore per il Sud dell’Italia, Sicilia, Calabria, Campania, Abruzzo, Puglia, Molise che visitava ogni anno, spesso in compagnia dell’amico ed artista svizzero Giuseppe Haas Triverio.

L’esposizione coinvolge anche i bambini, con le opere di realtà illusorie che evocano atmosfere ludiche, e infatti sono numerose le scolaresche in visita.

In una sala è ricostruito lo studio di Escher a Baarn in Olanda, con gli attrezzi originali coi quali produceva le sue opere e il cavalletto portatile che utilizzava nel suo girare per l’Italia.

L’allestimento si articola in otto sezioni. Nella prima (Gli inizi) i lavori di Escher risentano dell’influenza del suo maestro Samuel Jesserun de Mesquita che si ispirava all’Art Nouveau, caratterizzata da forme sinuose ed eleganti e da ornamenti decorativi modellati su soggetti naturali. Esposte le 28 xilografie degli Emblemi.

La sezione Italia esprime l’amore per il nostro Paese ed il forte legame con Roma, dove visse probabilmente gli anni più felici, si sposò e raccolse i primi successi professionali. Presente la serie di xilografie dei 12 Notturni romani prodotta nel 1934.  

La sezione Tassellature rivela come questo tema, dedotto dalle decorazioni geometriche moresche all’Alhambra di Granada nella visita del 1936, diventerà un tratto distintivo della sua arte che condensa fantasia, geometria e soggetti figurativi. Sono stati identificati 17 diversi tipi di simmetrie che permettono di suddividere il piano con una o più figure geometriche ripetute all’infinito senza sovrapposizioni e senza lasciare spazi vuoti. Di queste simmetrie, Escher costituì un catalogo di 137 acquarelli da usare per eseguire tassellature e metamorfosi. A partire da questo momento, Escher si dedicherà alla rappresentazione di scene astratte, di ispirazione geometrico-matematica, paradossali o illusorie.

Nella sezione Metamorfosi, Escher crea figure che in trasformazioni successive virano da forme astratte in forme animate e viceversa, e che si moltiplicano e si incastrano in sequenze infinite, partendo dalla concatenazione di diverse tassellature. La xilografia Metamorfosi II (1939-1940) è una traiettorie che parte dalla parola, diventa scacchiera, rane, pesci, uccelli, le case di Atrani, scacchiera e torna all’inizio.

Nella sezione Struttura dello spazio troviamo la litografia Mano con sfera riflettente in cui la sfera riflette Escher che la tiene in mano nel suo studio di via Alessandro Poerio 122. L’interesse per la matematica e la geometria si esprime anche nella rappresentazione di superfici topologiche come il nastro di Möbius, un oggetto percepito come superficie a due facce che, in realtà, ne ha una sola.  

La sezione Paradossi geometrici è dedicata alla ricerca sulle strutture impossibili, i paradossi, le illusioni ottiche, le distorsioni prospettiche e la rappresentazione dell’infinito, basate su conoscenze matematiche visive e intuitive. Nel 1954 alcune stampe vengono esposte al Congresso Internazionale dei Matematici ad Amsterdam e da quel momento il suo lavoro riceve gli apprezzamenti della comunità scientifica. Dal confronto con matematici e cristallografi scaturisce l’ispirazione per la ricerca sulle strutture impossibili, le illusioni ottiche e la rappresentazione dell’infinito. Qui troviamo una selezione di alcune opere celebri: Salire e Scendere, Belvedere, Cascata, Galleria di stampe, Relatività.

In Lavori su commissione ci sono ex libris (contrassegni che attestano la proprietà dei libri per evitarne la perdita o lo scambio con copie identiche), biglietti d’auguri, design per loghi, francobolli, articoli pubblicitari, nei quali Escher fa ampio uso delle tassellature.

Infine Eschermania raccoglie oggettistica, poster e magliette degli anni ’60 con le opere di Escher stampate in chiave psichedelica, soprattutto negli Stati Uniti, realizzate dal movimento hippy che gli offrì una grande visibilità. Alla sua poetica si sono ispirate le più note maison di moda, fumettisti, pubblicitari, designer di mobili, musicisti, serie e film di grandissimo successo, da “Harry Potter” a “Il nome della rosa”.

Rifiutò sdegnosamente la richiesta di Mick Jagger di disegnare la copertina dell’album “Let it bleed” per l’approccio confidenziale del cantante.

La mostra aderisce al progetto L’Arte della solidarietà realizzato con Komen Italia, che abbina l’arte con la salute, la bellezza con la prevenzione. Una parte degli incassi della vendita dei biglietti verrà devoluta da Arthemisia alla realizzazione di specifici progetti di tutela della salute delle donne.

Tania Turnaturi

Giornalista Pubblicista Da anni si occupa di turismo, enogastronomia, arte e teatro. Collabora con numerose testate specializzate per le quali scrive reportage di viaggio, articoli di promozione del territorio, eventi enogastronomici, ristoranti, mostre d’arte, cultura, attualità e recensioni teatrali. Appassionata della buona tavola, ama raccogliere erbe selvatiche commestibili e molte specie di funghi che utilizza per piatti di cucina povera e tradizionale.

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