Arte e cultura
Tania Turnaturi
Fondazione Barbanera patrimonio dell’umanità
Si tratta della più longeva pubblicazione, scaturita dalla tradizione degli almanacchi risalente al XVI secolo, nata a Foligno nel 1762 col primo calendario in foglio e nel 1768 con il libretto, oggi conservato nella biblioteca di Dresda.
Nell’attività tipografica folignate che produceva oltre venti titoli di calendari distribuiti nei mercati di Marche, Lazio e Toscana, si inserisce nel 1894 la Tipografia Giuseppe Campi che, all’inizio del Novecento, acquisisce il marchio Barbanera e inizia a vendere in esclusiva nelle edicole il suo almanacco, procacciandosi anche i diritti di distribuzione nelle fiere dei fogli quindicinali contenenti fatti efferati scritti in rima e testi delle canzoni in voga. Attraverso questo canale, i prodotti Barbanera raggiungono capillarmente ogni angolo della penisola.
Oggi Editoriale Campi tira 3 milioni di copie, fra almanacco e calendario, diffuse in edicola e libreria, realizza circa 80 servizi editoriali fra radio, televisioni e rubriche sui giornali, dove i testi tradizionali vengono reinterpretati dagli specialisti di settore e ricomposti in redazione nello stile della tradizione.
Dal 2009 la sede editoriale si è trasferita in un antico bachificio ristrutturato nel territorio di Spello, circondato da un parco firmato dal paesaggista Peter Curzon ripartito tra l’orto, il frutteto che è un laboratorio prezioso di biodiversità certificato bio, e il giardino, tavolozza di colori in estate che vira verso un dorato foliage autunnale.
L’orto è il banco di prova delle buone pratiche suggerite per secoli da Barbanera: nelle aiuole in questa stagione diverse piante di cardo gobbo sono incartate per lo sbiancamento, destinate alla parmigiana della tradizione natalizia umbra; cespi di turgido radicchio evocano gustose insalate, le erbe aromatiche svettano sotto corbezzoli rosseggianti, pergolati di kiwi, nespole selvatiche e cachi che decorano rami spogli. Il frutteto è un’esperienza di archeologia arborea ricavato recuperando i semi antichi di mele cotogne, pere e susine con varietà specifiche tra precoci e tardive. Il giardino nella stagione estiva è un arcobaleno di rose antiche e ortensie.
Chi era Barbanera? Si dice sia stato filosofo, astronomo e astrologo degli Appennini, eremita, conoscitore di erbe e osservatore curioso della natura, vissuto a Foligno nel corso del Settecento.
Con l’invenzione della stampa, lunari e almanacchi sono diventati la lettura popolare più diffusa e accessibile a tutti. In Italia, il più celebre e longevo è il Barbanera. Venduto in fiere e mercati, a lungo è stato l’unico testo scritto a entrare nelle case, da cui i ceti rurali traevano insegnamenti per un rapporto sostenibile con la Terra e un riferimento culturale e identitario, come testimoniano romanzi, racconti e poesie che lo citano. Il successo fu tale che vennero realizzate coedizioni in altre città d’Italia e sorsero controversie legali per la circolazione di copie pirata
Al lunario da parete era allegato il libricino delle previsioni meteo e previsioni socio-economiche in rima, che venivano declamate davanti al fuoco insieme alle cronache di fatti di sangue. Tradizionalmente si riteneva che le previsioni avessero un ciclo di 11 anni (collegati all’intensificazione delle macchie solari) e il criterio viene applicato ancora oggi, col supporto di centri meteorologici, con le previsioni suddivise per regioni.
Con l’arrivo della radio, nel 1939 viene edito “Il Canzoniere della Radio” con i testi delle canzoni, che Agostino Campi nel 1952 trasforma in “Sorrisi e Canzoni d’Italia” con i testi delle canzoni del Festival di Sanremo nelle pagine centrali tra articoli di costume, in seguito denominato “TV Sorrisi e Canzoni”, che raggiunse 1,5 milioni di copie, poi venduto a Mediaset nel 1982.
Nel 2012 per i 250 anni del marchio cambiano grafica e contenuti più orientati verso l’orto, ed è previsto un ulteriore rinnovamento di grafica e contenuti incentrati sulla persona.
L’Almanacco 2024 che troviamo in edicola e in libreria ha quattro pagine in più al mese dedicate al verde, alle attività in casa e al benessere personale, con il recupero di antiche tecniche e metodi naturali, qualche gioco per allenare la mente, piccole idee contro lo spreco, antichi rimedi per la cura del corpo e dello spirito, buone e consolidate pratiche per svolgere, al momento giusto e nel modo migliore, i lavori in casa e in cantina, nell’orto e nel frutteto, in giardino e sul balcone. Poste in apertura di ogni mese, le pagine dedicate agli astri abbinano alla presentazione delle costellazioni suggerimenti su come osservare i principali eventi astronomici senza bisogno di telescopi, curiosità tra mito e scienza e un glossario delle “parole celesti” più comuni. E naturalmente i classici consigli su coltivazioni e cibi di stagione, proverbi, tavola delle effemeridi con i santi del giorno, gli orari del levare e calare del sole e della luna, previsioni meteo, ricorrenze religiose e civili, ricette delle tradizioni regionali, curiosità storiche, scientifiche e culturali.
La Fondazione Barbanera 1762 custodisce una rara collezione dal 1762 al 1962, sotto tutela dell’Unesco dal 2015 come “Memoria del mondo” in quanto simbolo di un genere letterario che ha contribuito a creare la cultura e l’identità di intere nazioni prima dell’avvento delle più moderne forme di comunicazione di massa. L’intero archivio storico comprende oltre 50mila documenti di cui 13mila almanacchi, calendari e lunari di ogni provenienza.
Ci sono esemplari di edizioni locali, almanacchi satirici e quelli fascisti, calendari tascabili provenienti da vari paesi europei e i maliziosi calendarietti profumati, diffusi fino agli anni ’60, ispirati all'art deco su carte pregiate, regalati come strenna di fine anno. I calendari tascabili svolsero un’importante funzione di divulgazione culturale contenendo riduzioni di romanzi, drammi, teatro lirico e biografie di personaggi illustri. E ancora, manuali per svariate attività e i repertori per corrispondenza amorosa, fotoromanzi musicali con sceneggiature dei testi delle canzoni, e numerosi plagi che testimoniano la fortuna di questo genere letterario. Un fondo di pregio ricostruisce la biblioteca ideale dell’astrologo pronosticatore attraverso una ricerca bibliografica ispirata al testamento dell’autore di un almanacco pubblicato a Bologna all’inizio del ‘600, che elenca i libri posseduti.
Disponibilità di visite per scolaresche, associazioni e turisti su prenotazione.
Giornalista Pubblicista Da anni si occupa di turismo, enogastronomia, arte e teatro. Collabora con numerose testate specializzate per le quali scrive reportage di viaggio, articoli di promozione del territorio, eventi enogastronomici, ristoranti, mostre d’arte, cultura, attualità e recensioni teatrali. Appassionata della buona tavola, ama raccogliere erbe selvatiche commestibili e molte specie di funghi che utilizza per piatti di cucina povera e tradizionale.
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