Enogastronomia
Una cucina romana che racconta un passato contemporaneo dalla doppia anima femminile.
Maria Teresa Mattogno

All’ Osteria della Trippa: un gustoso viaggio nel quinto quarto

Una città può essere scoperta e conosciuta anche attraverso i suoi piatti più famosi, fermandosi in un ristorante tipico e se si ha in programma un viaggio o una visita nella città eterna non si può, quindi, evitare di mangiare all’Osteria della Trippa nel cuore di Trastevere. É nei quartieri storici che nasce, infatti, la vera cucina locale, fatta di piatti genuini, ingredienti semplici e gusto unico. Se da una parte le diverse provenienze geografiche dei membri della comunità romana hanno influito su alcuni dei piatti più tipici, dall’altra è nei quartieri rionali della capitale che ne sono nati altrettanti. Tutto questo ha così portato alla nascita di piatti ormai diventati un’istituzione romana come trippa alla romana, animelle fritte, coda alla vaccinara e rigatoni con la pajata.

All’Osteria della Trippa c’è una doppia anima femminile con uno sguardo a 360°, per un occhio al passato ed uno al futuro: Alessandra Ruggeri,  eclettica ed intraprendente e Anastasia Paris cittadina del mondo ma così profondamente riconoscente alle sue origini abruzzesi, tanto da percepirle nella sua cucina fatta di contaminazioni.

Tra colleghe, come spesso accade, nascono confronti e visioni, ambizioni e progetti ed è proprio da qui che inizia un confronto aperto sulle necessità di entrambe, sulla ricerca di concretezza dell’una e di novità dell’altra.

Davanti ad una birra si rendono conto che le visioni, seppur provenienti da percorsi e vissuti diversi, riescono a combaciare e a dar vita ad una serie di idee che non sembrano irrealizzabili ma anzi un buon punto di partenza per un percorso che racchiuda quanto più possibile l’anima di entrambe.

“Una è l’anima vecchia e l’altra giovane” scherzano, ma infondo è proprio questo lo spirito alla base della loro collaborazione, fondere la tradizione e la modernità, due approcci diversi alla cucina, età e caratteristiche caratteriali diverse.

“La cucina insegna che i contrasti sono importanti per fare in modo che un piatto sia ben bilanciato. Riporto lo stesso concetto nella vita, la diversità che può portare armonia ma anche contrasti è punto di forza: due punti di vista aiutano ad avere una visione più ampia, uno stimolo ed uno slancio diverso. Se Alessandra è Trippa, io sono il Trip. Il viaggio che parte dalla romanità e tradizione di Alessandra e si trasforma, senza stravolgere, nel racconto moderno di Roma e del Lazio stesso.” dichiara Anastasia.

TRIP è il contenitore delle idee condivise,  immaginato come una cartella, un raccoglitore di progetti che vanno dal pranzo della domenica che è in lavorazione, ai fuori menù che cambiano nel giro di settimane ognuna di queste cose è un viaggio e il primo TRIP, ad oggi, sono le due degustazioni:“Le Viscere di Roma” che è un viaggio nel quinto quarto che va dal “Cuore marinato e sott’aceto con insalata di melograno alla senape e Pan Brioche”, passando per gli schienali e la “Lingua di Manzo con Trasteverina in Giardiniera” in chiusura.

“Quinto Quarto Vegetale” è,  invece, la degustazione vegetariana, un gioco di nomi anche qui, perché il cavolfiore diventa un cervello, l’uovo si trasforma in trippa e si arriva al secondo con “Polpette di pane, pecorino e limone con lattuga ripassata ed estratto di sedano” che è poi la rivisitazione della polpetta pane e cicoria, grande classico della cucina romana.

Un altro aspetto da non sottovalutare è l’idea di comfort e di accoglienza che si respira all’ Osteria della Trippa:  appena si varca la soglia del locale, si avverte la sensazione di entrare in casa di amici piuttosto che in un luogo estraneo, lasciandosi guidare dagli odori per assaporare gustosi piatti che ogni giorno vengono serviti  a tavola.

 

 

Maria Teresa Mattogno

 

 

PER INFORMAZIONI:

L'Osteria della Trippa

Via Goffredo Mameli, 15/16, 00153 Roma

Telefono: 06 4555 4475

www.losteriadellatrippa.it

 

 

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