Eventi
Maria Teresa Mattogno
100° Arena di Verona Opera Festival 2023: “Carmen” di Georges Bizet
Durante la quarta rappresentazione della “Carmen” del 24 agosto 2023 all’ Arena di Verona, si è assistito ad una produzione firmata Franco Zeffirelli che ha ricreato una Siviglia realistica e curata in ogni dettaglio come un set cinematografico popolato da oltre 400 fra mimi, comparse ma anche cavalli, asini e carri.
Il ballo coordinato da Gaetano Petrosino e il Coro (preparato da Roberto Gabbiani) è stato diretto con l’Orchestra di Fondazione Arena da Daniel Oren, con la partecipazione delle voci bianche A.LI.VE. (preparate da Paolo Facincani) e dell’ autenticamente spagnola Compañia di Danza Antonio Gades.
Insieme alla protagonista, incarnata dal mezzosoprano francese Clémentine Margaine, hanno debuttato diversi nuovi interpreti a cominciare dall’ applaudito tenore Vittorio Grigolo nel ruolo dell’ appassionato Don José. La sua promessa Micaela è interpretata dal soprano Daniela Schillaci mentre il baritono Gëzim Myshketa è il toreador Escamillo. Nei ruoli di fianco si confermano molti giovani e artisti di talento: Sofia Koberidze, Cristin Arsenova (Frasquita e Mercedes), Didier Pieri, Jan Antem (Dancairo e Remendado), Gabriele Sagona e Nicolò Ceriani (Zuniga e Morales).
“Carmen” fu l’ultima opera a cui lavorò Georges Bizet: il successo arrivò, ironia della sorte, dopo la morte dell’autore, che non ebbe così modo di godersi la fama. Nonostante il suo talento, per tutta la vita Bizet lottò per affermarsi come compositore d’opera.
In questa opéra-comique in quattro atti, c’è tutto un susseguirsi di movimenti, suoni ed emozioni.
Il dramma di Bizet, originariamente ambientato nel primo ventennio dell’Ottocento, è trasportato nella cupa atmosfera della Spagna franchista, a guerra civile appena conclusa: le scene e i costumi disegnano uno spazio in continuo movimento, su cui a più riprese si aprono e si richiudono le prospettive della fabbrica di sigari, della locanda di Lillas Pastia e della Plaza de Toros.
Carmen è perfettamente consapevole del suo carisma, e lo esercita sugli uomini che rimangono come magnetizzati e stregati da lei; il rosso del suo vestito, che rappresenta la carnalità, la sensualità e il potere attrattivo che ha sugli uomini, la fa spiccare in ogni atto e cattura l’attenzione non solo dei suoi pretendenti, ma anche dello spettatore.
L’elegante interpretazione di Vittorio Grigolo in Don José è spettacolare grazie alla sua capacità di rendere perfetta anche la minima sfumatura del personaggio con la voce, con ogni sguardo e gesto, con ogni espressione del viso.
La passionale e tragica vicenda della gitana, diventa negli anni simbolo della libertà senza compromessi ed emblematica vittima di femminicidio. Il disprezzo con cui la donna scaglia l'anello da Don José donatole sarà la goccia che farà traboccare il vaso: Carmen perderà la vita.
Alla fine lo spettatore riesce ad “empatizzare” con il personaggio di Don Josè; pur riconoscendolo come il “cattivo” della storia, soffre con lui per le sue pene d’amore, la sua impossibilità di fuggire da se stesso, la sua lotta interiore tra il bene e il male. Così, alla fine, dopo l’omicidio, non può far altro che compatirlo, perché sa che, uccidendo Carmen, egli ha ucciso inconsapevolmente anche se stesso.
Maria Teresa Mattogno
Docente di lettere moderne, accompagnatrice e guida turistica si è subito avvicinata al mondo della comunicazione scrivendo con particolare interesse di soggiorni in montagna e in capitali europee. Amante della lettura e appassionata di viaggi, scrive di ciò che ogni Paese regala al visitatore specializzandosi in tematiche di turismo culturale, ambientale ed enogastronomico.
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