Arte e cultura
Dare una definizione dell’arte del maestro Armando Arpaja non è facile, artista instancabile dalla carriera lunghissima, pittore, fotografo e poeta. Nato a Roma, ma cittadino del mondo, di quel mondo di cui è stato fedele testimone.
Sergio Ferroni

La Borgo Pio Art Gallery di Roma presenta - Evoluzione dell’arte “l’origine della vita-immagini”, mostra antologica dedicata al maestro Armando Arpaja curata da Sveva Manfredi Zavaglia

Le prime opere di Armando Arpaja sono state ispirate dalla sua città, dal suo paesaggio, dal suo arredo urbano, ha ripreso Roma con amore ma anche con estrema razionalità, così come  lui amava dire : ” con le sue rughe e le sue magagne”.  L’interesse per i soggetti urbani nell’opera di Armando Arpaja rimarrà una costante. L’incontro  fondamentale che ha dato una spinta internazionale alla sua carriera  è stato sicuramente quello con il pittore greco Jannis Tsaroukis,  la cui influenza è chiara in quelle opere  dove è visibile l’ispirazione classica, nei numerosi ritratti e negli innumerevoli dipinti che rappresentano giovani corpi nudi.Nonostante l’ispirazione, in queste opere la peculiarità della sua pittura  emerge forte  grazie al suo segno e al suo colore, con l’immediatezza di pochi tratti, ferma il tempo per raccontarci un momento, un emozione.

Dopo un periodo trascorso in Grecia comincia per Arpaja il suo girovagare, iniziano anni di mostre ed esposizioni in tutto il mondo. Espone in Francia, Olanda, Danimarca, Belgio, Portogallo ed in altri paesi europei oltre a vari luoghi in Africa, Nordamerica, Sudamerica e in Asia . Per un periodo si stabilisce  in Egitto, e in quella fase  si concentra maggiormente sul ritratto interpretato in chiave antica, ispirato ai ritratti del Fayyum. L’approccio che Arpaja ha avuto con le culture con le quali è entrato in contatto è avvenuto sempre con estrema delicatezza e sensibilità. Nei suoi dipinti di viaggio è come se volesse prenderci per mano e portarci nei luoghi da lui visitati a scoprire scorci, uomini e donne abbigliati nei loro abiti tradizionali, illuminati da quella luce tipicamente mediterranea che permea gran parte delle sue opere. L’importanza dell’arte di Arpaja e cosa ha rappresentato, è sintetizzato nella motivazione che è stata data nel 2006, quando gli è stato conferito il premio Personalità europea:“Esaltazione delle diverse etnie privilegiando la Cultura in funzione della costruzione della pace, l’uguaglianza e la fratellanza dei popoli”.

Il maestro Arpaja rappresenta il prototipo dell’artista curioso , instancabile sperimentatore, nell’arco della sua carriera ha usato le più svariate tecniche, i più svariati tipi di supporti, tele, tavole  lastre, cartoni e carte, artista curioso del mondo, ricercatore instancabile del bello, il bello del mondo, il bello dell’uomo, il suo corpo, il suo volto e attraverso il suo sguardo, della sua anima. L’opera pittorica del maestro Arpaja è l’essenza dell’arte stessa, espressione  di emozioni  intime profonde ma anche espressione delle emozioni che l’ambiente intorno a noi ci provoca, esalta ed enfatizza il  bello ma ci descrive anche la realtà nella sua oggettività, il tutto realizzato con  maestria e genio, la sua arte è lo specchio della nostra storia.  La sua ultima produzione testimonia un evoluzione guidata dalla mai sopita voglia di sperimentazione, che lo ha portato ad  abbandonare il figurativo e a sperimentare l’uso della tecnologia nell’arte, dimostrando ancora una volta, la sua capacità di  essere testimone del suo tempo.

Arpaja cittadino del mondo non ha  mai  dimenticato le sue origini.

L’infinito amore per Roma, l’ha espresso  in numerose sue pubblicazioni, alcune tra queste : “Roma mia madre” del 2009 edito da Edizioni Studio 12, “Roma affatata” del 2010 anch’esso edito da Edizioni Studio 12, volume acquisito dalla Biblioteca della Crusca di Firenze, “Roma Patria Omnium” del 2011,”Benvient Roma” del 2014.

Vernissage giovedì 16 maggio a partire dalle ore 18,00.

Borgo Pio Art Gallery si trova a Roma in Via degli Ombrellari 1/2/3

info + 393881061500

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