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Nato in alternativa agli attuali social, Sblind rispetta l’identità digitale non profilando gli utenti, valorizza il territorio fornendo visibilità alle aziende mediante la geolocalizzazione, compensa le emissioni di Co2
Tania Turnaturi

Sblind, il social network sostenibile

Esiste un social media che coniughi sostenibilità, rispetto dell’identità digitale e business? Sì, è Sblind.

Il progetto è stato presentato in un convegno al Kilometro Rosso-Innovation District di Bergamo con la partecipazione di Jaime D’Alessandro giornalista di Repubblica ed esperto di tecnologia e cultura digitale, Giacomo Poretti comico e attore del trio "Aldo, Giovanni e Giacomo", Francesco Bertuletti CEO in Sblind, Federica Perico responsabile marketing di Rigamonti Spa, Francesco Musardo CEO di Alberami - Regenerative Farming, società benefit che lotta contro il Climate Change.

Francesco Bertuletti ha descritto Sblind come un’alternativa agli attuali social media basata sulla sostenibilità, sul rispetto dell’identità digitale delle persone e sulla geolocalizzazione, privo di contenuti aggressivi o violenti, senza algoritmi di profilazione da vendere alle aziende per targettizzare la pubblicità.

Il recente “Studio Inside Marketing” 2023 di We Are Social ha mostrato che si passano 6,5 ore al giorno connessi a internet, cioè 15 anni su un’aspettativa di vita di 83 anni. Social Warning, progetto del Movimento Etico Digitale creato per rendere consapevoli ragazzi e genitori attraverso una rete capillare di formatori-volontari in tutta Italia, sostiene che il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni è a disagio nel prendersi una pausa dai social e verifica lo smartphone 75 volte al giorno, e il 7% addirittura fino a 110 volte al giorno.

Tra i ragazzi dagli 11 ai 18 anni il 52% ha cercato di ridurre la quantità di tempo trascorso online, senza riuscirci. Il 33% definisce il proprio utilizzo dello smartphone “eccessivo”, il 40% degli intervistati ha dichiarato di perdere ore di sonno rimando connesso di notte su smartphone, console o pc, a scapito delle 8-10 ore di sonno (fonte American Academy of Sleep Medicine).

Sblind, nata nel 2019 da un gruppo di imprenditori e manager bergamaschi che intendono valorizzare il territorio in modo sostenibile, adottando un modello di business che non utilizza dati e comportamenti degli utenti, risponde a queste problematiche.

La piattaforma consiste di due moduli, il terzo è in fase di studio.  

Il modulo 1 è relativo all’identità digitale con condivisione di contenuti, foto e video ma non vengono tracciati i comportamenti, non vengono archiviati e mappati i dati degli utenti e non vengono cedute o vendute a terzi le informazioni raccolte.

La funzione della geolocalizzazione consente di raggruppare i contenuti per città, mentre la funzione Shaker rimescola i post in modo casuale agitando lo smartphone, facendo visualizzare quelli che erano sfuggiti.

Sblind intende combattere le dipendenze digitali e lo fa introducendo il Social Time che fissa a 90 minuti la durata massima di utilizzo giornaliero. Inoltre, punta sulla credibilità digitale testando i Lovers anziché i followers, cioè le 100 persone che ci stanno più a cuore e ci interessano, ritenendo che sia “Meglio amati che seguiti” e anche l’influencer Sblind cattura l’attenzione con contenuti di qualità e utilità. 

Sblind - conferma Bertuletti - rispetta l’identità digitale dei propri utenti e partecipa attivamente alla crescita, alla promozione e alla tutela del territorio. Così come per lo sfruttamento di valori Sostenibili come le risorse idriche, il lavoro minorile, le disuguaglianze sociali, la discriminazione di genere e tutti i 17 goals rappresentati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, dobbiamo riconoscere la scelta di non contribuire allo sfruttamento delle Identità Digitali dell’individuo”.

Il modulo 2 è riferito al modello di business. Un feed è dedicato al mondo business/corporate dove iscrivere le attività commerciali, industriali e artigianali che desiderano plus esclusivi.

Agli utenti business Sblind offre impegno e salvaguardia del pianeta, coerenza e posizionamento in ambito di tutela e rispetto della Digital Identity, territorialità dei contenuti perché il “dove” diventa un valore identitario.

Sotto il profilo ambientale, Sblind applica il primo modello di business circolare sostenendo la compensazione di Co2. Tramite un algoritmo distribuirà agli utenti quantità virtuali di Co2 derivanti dalle azioni verso progetti di compensazione delle emissioni, finanziati dall’accantonamento sulla quota dei profili business. Le quantità diventeranno reali con la certificazione di organismi internazionali di validazione. In tal modo, le aziende che puntano alla sostenibilità ambientale la possono applicare sull’intera filiera, fino alla comunicazione social.

Il modulo 3 (Studio & analisi di fattibilità) prevede di assegnare, sempre in algoritmo, anche un numero di “Sblind coin” proporzionale alla compensazione di Co2, per raggiungere l’equilibrio tra business, condivisione, rispetto dell’identità digitale, sostegno alla qualità di vita e del pianeta e ricavi sostenibili.

L’obiettivo per il 2024 è raggiungere quota 100 mila dagli attuali 6600 e realizzare l’internazionalizzazione del progetto.

Federica Perico sottolinea che Rigamonti SpA vuole essere sostenibile al 100% e Sblind offre la giusta opportunità, insieme alla geolocalizzazione che consente di essere conosciuti sul territorio e giungere direttamente all’attenzione dell’utente.

Francesco Musardo racconta che Alberami è una startup nata nel 2020 per aiutare gli agricoltori danneggiati dalla Xylella fastidiosa che nel Salento ha sterminato 21 milioni di ulivi. Tra le cause del problema c’è anche l’ecosistema malsano, e ciò ha richiesto una soluzione olistica che non mirasse solo all’eliminazione del batterio. Attualmente, sono 300 gli agricoltori che seguono le buone pratiche dei protocolli di Alberami generando crediti di carbonio dalle proprie colture arboree.

 

www.sblind.com

Tania Turnaturi

Giornalista Pubblicista Da anni si occupa di turismo, enogastronomia, arte e teatro. Collabora con numerose testate specializzate per le quali scrive reportage di viaggio, articoli di promozione del territorio, eventi enogastronomici, ristoranti, mostre d’arte, cultura, attualità e recensioni teatrali. Appassionata della buona tavola, ama raccogliere erbe selvatiche commestibili e molte specie di funghi che utilizza per piatti di cucina povera e tradizionale.

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