Arte e cultura
L'inaugurazione del nuovo Spazio Dicò si pone come ulteriore novità nel novero incessante delle creazioni dell’artista romano Enrico Di Nicolantonio – in arte Dicò – noto per le combustioni.
Sergio Ferroni

Mercoledì 12 giugno l’artista Enrico di Nicolantonio ha inaugurato il nuovo Spazio Dicò.

Nasce a Roma nel 1964 e si forma all’istituto d’Arte di Via Ripetta. Inizia a frequentare studi e laboratori di artisti dove assorbe le più diverse sollecitazioni, dal materico al figurativo, dal geometrico al concettuale, che lo aiutano a elaborare le prime, diversissime tra loro, prove artistiche. Soprattutto è affascinato dalla molteplicità di esperienze e materiali che caratterizzano la scena artistica romana di questo periodo.
Scopre intanto le nuove possibilità della comunicazione pubblicitaria e si dedica con successo alla grafica di prodotto; esperienza questa che si rivelerà preziosissima per le soluzioni estetiche maturate in seguito.
Curioso e poliedrico per natura, sente il bisogno di allargare il panorama degli stimoli e si dirige in America dove va a vivere anche per lunghi periodi. La Pop-Art diventa la sua area di riferimento privilegiata e tutte le innovative suggestioni cromatiche e visuali che assorbe in questi soggiorni negli States, confluiranno a breve in quello che diverrà poi il suo originale stile creativo.
Tornato a Roma si immerge completamente nella sperimentazione di nuove tecniche e nuovi materiali e arriva così a mettere a punto quella che diventerà, da qui in poi, la sua cifra stilistica identificativa: la combustione del metacrilato.
Una sintesi rigeneratrice che gli permette di dare nuova vita e nuova veste ai miti contemporanei.
Nasce nel 2012 il fortunato incontro con la Galleria Ca’ d’Oro curata da Gloria Porcella e Lamberto Petrecca che intuiscono da subito l’impatto innovativo dell’opera di DICÒ. Partecipa alla grande mostra collettiva “Omaggio a Marylin” organizzata dai due curatori a Roma e a Miami nel 50° anniversario della scomparsa della diva ed espone la sua prima Marylin realizzata con la nuova tecnica. La mostra, con opere di Andy Warhol, Mimmo Rotella, Pablo Echaurren e altri trenta artisti contemporanei, riscuote un grande successo di pubblico e di critica e lo fa subito apprezzare come uno degli artisti più dirompenti sia in Italia che in America.
La collaborazione con la Ca’ d’Oro prosegue: nel 2013 partecipa ad un’altra grande mostra collettiva “Omaggio a Verdi” nel Bicentenario della nascita del grande compositore. La mostra viene organizzata da Petrecca e Porcella sia all’Auditorium Conciliazione di Roma e sia nella sede della Galleria Ca’ d’Oro di Miami. DICÒ, unico artista ad esporre in questa collettiva quattro opere, presenta quattro memorabili ritratti su fondo nero contornati dalle combustioni: Giuseppe Verdi, Pavarotti, Maria Callas e Riccardo Muti.
Successivamente espone alla mostra “Primi Piani di Roma” nella sede storica della Ca’ d’Oro di Piazza di Spagna insieme a Sigfrido Oliva e Barbara Bouchet; ed è proprio in questa mostra in cui cominciano ad apparire le prime opere in cui il soggetto del ritratto non è più solo una persona ma anche una città, un monumento simbolo, comunque un mito. Dal Colosseo esposto in questa mostra infatti, arriverà in seguito a creare lo sky-line di New York durante la tragedia delle Torri Gemelle e infine le grandi Torre Eiffel arricchite da neon, tondelli di ferro e altri materiali di risulta.
Viene inviato dall’Ambasciata Italiana a Montecarlo ad esporre nel Principato per due anni consecutivi in occasione de “Il mese della Cultura” e sue opere saranno successivamente collocate all’interno della Barclays Bank.
Espone al Museo d’Arte Contemporanea Macro di Testaccio, al Museo Concetti e al Museo d’Arte Contemporanea MDM di Porto Cervo. Nel frattempo il noto conduttore televisivo Teo Mammuccari, amico di lunga data e uno dei primi a scommettere sul suo valore, lo introduce a diverse personalità del mondo dei media e dello sport.
Cominciano così a moltiplicarsi i personaggi noti che desiderano avere un proprio ritratto eseguito da DICÒ: da Renzo Rosso della Diesel a Renato Balestra, da Matteo Marzotto a Keanu Reeves, da Penelope Cruz a Morgan Freeman, da Antonio Banderas a Luisa Ranieri, a Javier Bardem e a tanti altri.
Nella sua vulcanica attività, sempre all’insegna di una continua pulsione dinamica e creativa, DICÒ opera dei veri e propri “blitz”, aprendo e chiudendo nell’arco di pochi mesi delle innovative “temporary art gallery” tutte progettate dallo Studio Settembre, in cui esporre le sue opere: da Via Margutta a Via del Babuino, da Piazza Montecitorio a Via Monserrato 23, riscuotendo ogni volta apprezzamenti trasversali che vanno da alti esponenti istituzionali a gente comune di passaggio, da famosi calciatori a illustri cattedratici.
Sue opere sono ormai nelle collezioni personali di esponenti del mondo della cultura, dello spettacolo, della finanza e dello sport, sia italiano che internazionale.

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