Turismo
Dalla Via Crucis “vivente” di Sant Hilari Sacalm alla Dansa de la mort a Verges, dalla processione del Sant Enterrament a Tarragona alle tradizionali Palmes i Palmons di Barcellona.
Sergio Ferroni

Catalogna: Setmana Santa, la Pasqua catalana

Le vacanze invernali sono ormai un ricordo lontano? Quelle estive sono ancora un miraggio? Tranquilli, ci sono le festività pasquali ad attendervi, per raggiungere mete più o meno lontane, animate, in questo periodo, da eventi e riti pagani e religiosi.  Tra queste mete, una che vive in maniera particolarmente sentita i rituali pasquali, e dove è possibile sperimentare la “Setmana Santa” (Settimana Santa), è la Catalogna, paese dove la religione cattolica è fortemente radicata e le celebrazioni tramandate ininterrottamente da centinaia di anni sono un aspetto importante della cultura popolare. Il meglio è viverle insieme agli abitanti locali, per percepire il territorio in modo autentico, lontano dai luoghi più gettonati dai turisti: celebrazioni di grande intensità che in questa regione spagnola sono particolarmente singolari e, talvolta, sorprendenti. Ecco alcuni momenti iconici che valgono un viaggio in Catalogna in occasione delle festività pasquali.

La Via Crucis “vivente” di Sant Hilari Sacalm

Non molto lontano da Girona, c’è Sant Hilari Sacalm, piccolo paese di circa 5.000 abitanti nel cuore dei Pirenei, ricco di storia, di fontane emblematiche e immerso in un contesto naturale selvaggio, attrazione per gli amanti delle attività outdoor.  Proprio qui, dove tutto sembra scorrere al ritmo dell’acqua, si svolge da oltre 300 anni la Via Crucis “vivente”, uno degli spettacoli più emozionanti della Catalogna, una tradizione che si tramanda da generazioni ed è conosciuta anche oltre confine. Come tutte le processioni pasquali, ha luogo il Venerdì Santo e vi prendono parte oltre 250 attori che – con una spettacolare mise en scène – da Plaça de L’Església al Cerro de la Vaga, alla periferia della città, attraversano le quattordici stazioni del cammino di Gesù alla crocefissione.   Le figure più emblematiche di questa Via Crucis, insieme a quelle religiose e ai misteri, sono i soldati romani (detti Armats) che per tre ore, al ritmo scandito da tamburi, marciano per le strade della città, accompagnati dal suono delle lance quando queste toccano il pavimento.  Uno dei momenti più emozionanti della Via Crucis “vivente” è invece il Calvario, il culmine della processione, quando la superba interpretazione degli Armats, insieme ad un’eccellente illuminazione e all’acustica della musica, riesce a turbare sia gli abitanti del luogo che migliaia di visitatori che si radunano per l’occasione. 

La Danza della Morte a Verges

In un piccolo villaggio a nord di Barcellona, lungo la Costa Brava e più precisamente a Verges, si svolge la processione del Giovedì Santo, una delle tradizioni più antiche della regione.   La processione inizia a Plaça Major e attraversa gli angoli più caratteristici del centro storico della città medievale, circondata da mura e torri di fortificazione, ma ci sono due momenti che contraddistinguono questa tradizione e che suscitano l’interesse da parte di molti visitatori. La prima è la cosiddetta via delle Lumache, un vicolo stretto che i residenti abbelliscono con lampade a olio improvvisate, realizzate con gusci di lumache che creano l’atmosfera e l’illuminazione ideale per il passaggio della processione.  L'altra singolarità – forse anche la più conosciuta e momento clou della cerimonia – è la Dansa de la mort, spettacolo danzante cui prendono parte cinque danzatori vestiti di nero, con uno scheletro dipinto sui vestiti e una maschera a teschio, accompagnati dal suono ritmico e ripetitivo del tamburo e dall’illuminazione improvvisata dai gusci di lumache. Il Capdanser è il capofila e guida la danza, girando e rigirando con una grande falce; il Banderer porta una bandiera nera, si posiziona al centro della piazza ed è accompagnato da due scheletri gemelli interpretati da bambini, ognuno dei quali porta in mano piattini di cenere. Infine, un ultimo scheletro porta un orologio che simboleggia l’imprevedibilità della morte.

 La processione del Sant Enterrament a Tarragona

Dalla Costa Brava alla Costa Daurada per rivivere la storia romana, il passato medievale e la tradizione catalana di Tarragona, una delle più accattivanti cittadine della regione in cui, ovunque ci si rechi, si respira l’intenso profumo del glorioso passato e si tocca con mano la ricca eredità archeologica. Anche qui, le celebrazioni in occasione della Settimana Santa, sono particolarmente sentite sia dagli abitanti che dai visitatori, indipendentemente dal proprio credo religioso: qui tradizione e spiritualità convivono per le vie della città durante la processione del Sant Enterrament che attraversa la Part Alta, il centro storico di Tarragona che, in questi giorni, si trasforma in un luogo magico, animato dal suono degli Armats (soldati romani) e dalla bellezza dei carri allegorici.  Una tradizione che risale all’anno 1550, ma che oggi segue un preciso protocollo del 1860 e vede la partecipazione di più di 4.000 persone suddivise tra undici confraternite e corporazioni che accompagnano i diciannove misteri della Processione.  Questa processione è considerata come una delle più importanti del Mediterraneo e nel 2010 è stata dichiarata dalla Generalitat de Catalunya “Patrimonio d’interesse nazionale”. 

Palmes i Palmons: la tradizione pasquale di Barcellona 

Non possiamo certo non segnalare uno dei riti pasquali più singolari che fa capo al capoluogo della Catalogna, Barcellona. Infatti, se vi trovate in città nella settimana che precede la Pasqua e, più precisamente, la Domenica delle Palme (Dia de Rams), potrete prendere parte alle celebrazioni dei palmes e palmons. Si tratta di tenere foglie di palma artigianali che padrini e madrine regalano ai loro figliocci la Domenica delle Palme: le “palmes” sono semplici e più grandi, realizzate a partire da un’unica foglia di palma, mentre i “palmons” prevedono una tecnica più sopraffina, caratterizzato da un intreccio di foglie che ricorda le lavorazioni di vimini. Questo ‘rituale’ ricorda l’ingresso trionfante di Gesù a Gerusalemme, dove, secondo le sacre scritture, fu ricevuto da una moltitudine di persone che reggevano rami. Al termine della messa della Domenica delle Palme si svolge una processione – detta “la Burreta” – durante la quale palmes e palmons vengono benedetti ed è consuetudine appenderli sul balcone di casa come porta fortuna per tutto l’anno ed in segno di protezione.

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