Arte e cultura
Con questo saggio, inteso anche come testimonianza del disagio di un appassionato d’arte, si intende fornire un contributo ad una riflessione più ampia
Sergio Ferroni

Si è svolto presso la Galleria d’arte Moderna di Roma la presentazione del libro Arte e identità della specie umana (Manfredi Edizioni) di Gabriele Simongini.

Sono intervenuti, oltre all’autore, Cesare Biasini Selvaggi - Direttore editoriale Exibart, Federica Pirani - Storica dell’arte, Sovrintendenza Capitolina, Raffaele Simongini - Docente e Storico del Cinema. 

“Gli artisti, tanto più oggi, possono dare un contributo fondamentale perché gli esseri umani restino tali di fronte ai profondi mutamenti antropologici provocati dalle inesauste innovazioni tecnologiche. Purtroppo anche l’arte è oggetto di una aggressione parassitaria da parte della moda, del design, dei social network, della speculazione finanziaria e del marketing che è parallela alla costante, progressiva cancellazione della memoria e della natura alla quale stiamo assistendo passivamente se non partecipando attivamente con i nostri comportamenti quotidiani. Con questo saggio, inteso anche come testimonianza del disagio di un appassionato d’arte, si intende fornire un contributo ad una riflessione più ampia, che non separi l’arte dal contesto economico e sociale in cui viviamo con tutti i suoi cambiamenti, non di rado inquietanti. Nel segno di un pluralismo polifonico che superi e purifichi l’ego autoriale si è ricorso ad una sorta di dialogo ideale e ad un montaggio di voci autorevoli, diverse e disseminate nel tempo, che hanno colto quasi profeticamente i segni dell’annichilimento di arte, natura e memoria. L’obiettivo, senza alcuna intenzione di demonizzare la tecnologia e tenendo conto che l’ibridazione fra gli esseri umani e la tecnica è ormai inevitabile, è quello di ipotizzare come proprio l’arte possa salvaguardare l’identità della specie umana prima di tutto riallacciando legami profondi, primigeni e ramificati con la memoria e con la natura ma anche contrastando la colonizzazione del vivente, che va tutelato nella sua singolarità, da parte delle macchine.”

Gabriele Simongini è Ordinario di Storia dell’arte contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Frosinone. Collabora con “Il Tempo”. Fa parte dei Comitati scientifici della Fondazione Toti Scialoja, dell’Imago Museum di Pescara e dell’Archivio Vinicio Berti. È stato Commissario nella XIV Quadriennale Nazionale d’Arte (2004-2005). Ha fatto parte del Comitato di Studi per il Padiglione Italia della 54a Biennale Arti Visive di Venezia (2011). È stato consulente artistico della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale. Ha curato numerose mostre in musei italiani e stranieri, dedicando cataloghi e monografie anche a gruppi e sodalizi come l’Art Club, “Forma 1” e la Scuola di piazza del Popolo. Ha pubblicato, fra l’altro, il “Catalogo Ragionato dell’Opera Incisa (1962-1993) di Piero Dorazio” (1996) e il libro “Astrattismo italiano” (2004).

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