Arte e cultura
Sergio Ferroni
Se nascondiamo le parole
Nel cuore di Parigi, presso la centralissima e prestigiosa Galerie Thuillier e con presentazione a cura della critica d’arte internazionale Marta Lock, sarà inaugurata sabato 5 ottobre la mostra a due degli artisti lombardi Elena Borghi e Stefano Paulon che presenteranno un progetto in cui i due differenti modi di interpretare l’Arte Informale dialogano, è proprio il caso di dirlo, senza bisogno di ricorrere alla parola bensì lasciando che sia l’opposizione tra intensità cromatica dei rossi e dei neri e rarefazione del bianco arricchito dal grigio tenue a indurre l’osservatore a tendere verso l’essenziale. L’apparenza così divergente si unisce nell’essenza, in quella ricerca comune di una sostanza oltre la forma che svela il differente approccio per raggiungere lo stesso obiettivo, quello dell’approfondimento e della consapevolezza del proprio io; è proprio dall’opposizione che si sprigiona l’energia evolutiva, è dal confronto che si può apprendere qualcosa in più di se stessi ma anche della realtà che circonda l’individuo, è attraverso il contrasto che è possibile comprendere quanto sia importante l’unicità del soggetto ma anche l’apertura all’ascolto e a considerare il punto di vista dell’altro. Attraverso un percorso espositivo che si sviluppa in ben sedici opere, l’osservatore sarà dunque chiamato a riflettere su quanto lo stile dell’uno esalti e al contempo completi quello dell’altro. Marta Lock introduce con queste parole, estratte dal suo testo di presentazione critica, la bi-personale:
“Il progetto espositivo Se nascondiamo le parole mette in dialogo due artisti contemporanei apparentemente opposti per intento creativo e per approccio stilistico, ma di fatto perfettamente armonici tanto da infondere la sensazione di una continuità espressiva poiché laddove il linguaggio dell'uno appare sottinteso, sussurrato quasi, e di un rigore che si esprime attraverso una definizione geometrica ma evocativa degli attuali QR code contemporanei, l'altra invece utilizza la forza del colore pieno, non tanto per investire l'osservatore con le sue emozioni piuttosto per condurlo nel mondo della profondità di un sentire inarginabile. Da un lato il Minimalismo Concettuale di Stefano Paulon, dall'altro l'Espressionismo Astratto con influenze surrealiste ed elementi riconducibili all'Arte Giapponese di Elena Borghi; entrambi interpreti di un mondo informale declinato sulla base della propria singola sensibilità, generano un'eco visiva dove l'energia cromatica giocata sulle tonalità piene dei neri, dei rossi e dei bianchi della Borghi sembrano essere il preludio alla pacata e sottintesa stabilità narrativa di Paulon, perché di fatto non può esservi tranquillità senza esser prima passati attraverso la tempesta, in questo caso emozionale, necessaria a prendere coscienza del proprio sentire.” La mostra inaugurerà sabato 5 Ottobre alle ore 17.00 e sarà visitabile fino al 17 dello stesso mese.
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