Turismo
Un viaggio a tappe su due ruote tra laghi, creste alpine, delizie gastronomiche nelle Alpi Giulie slovene dove, dai piedi del Triglav, il richiamo della natura arriva più forte.
Roberto Dionisi

Juliana Bike: che spettacolo la Slovenia!

Ebbene sì, Tadej Pogacar ce l’ha fatta. Indomabile e inafferrabile, il venticinquenne sloveno è riuscito nell’impresa titanica di vincere, nella stessa stagione, il Giro d’Italia e il Tour de France. L’ultimo a riuscirci era stato, nell’ormai lontano 1998 (Tadej non era ancora nato), Marco Pantani.

In molti ci avevano provato, in 26 anni, ma hanno tutti dovuto arrendersi.

In questo straordinario successo c’è un po’ di Slovenia, un po’ di un paese che ai giovani sportivi lascia sempre tanto spazio per crescere forti, sani e senza pressioni, respirando aria pulita e ispirandosi a grandi miti come il cestista Doncic, l’arrampicatrice Garnbret e, naturalmente, i giganti del ciclismo mondiale Roglic e Pogacar: e chissà quanti ragazzi ogni giorno, indossato il casco e afferrato il manubrio, pedalano sognando di diventare come loro, a braccia alzate, mostrando i muscoli o contando il numero di tappe vinte!

Ma c’è sicuramente moltissimo della sua ricchezza naturale e delle sue strade, ampie e curate, a rendere la Slovenia una delle destinazioni d’élite per chi ama viaggiare su due ruote.

I cento anni del Parco Nazionale del Triglav

Spegne le sue prime 100 candeline, quest’anno, il più antico dei 47 parchi naturali della Slovenia, il Parco Nazionale del Triglav, che si estende nel cuore delle Alpi Giulie lungo i confini con Austria e Italia, su una superficie più di 830 km quadri. Il nome, Triglav (anche conosciuto, in Italia, come Tricorno), è quello del monte più alto della Slovenia, che domina il Paese dall’alto dei suoi 2864 m. Ma non è soltanto questo: il Triglav è un simbolo identitario per l’intera comunità nazionale, un totem che è lì, sullo sfondo, a sorvegliare il lento scorrere della vita. Avete presente, sulla bandiera della Slovenia (magari, proprio una delle tante che avete visto sventolare lungo le strade del Giro e del Tour al passaggio di Pogacar!), quello stemma blu con le tre stelle e il monte a tre corni? Ebbene: si tratta proprio del Triglav! Da dove partire, se non da qui, per un personalissimo Tour di Slovenia in bicicletta?

Le luci d’autunno della Slovenia alpina

Semplicemente irresistibile, la natura slovena, nella stagione delle foglie che cadono.

Ma se tra le colline di Brda (quella che noi chiamiamo Collio), del Carso o della Dolenjska questa è anche e soprattutto la stagione dei grandi vini sloveni e in Istria delle osmizze, c’è un aspetto della indian summer che a molti sfugge: la bellezza del paesaggio di montagna di questi tempi. La bellezza delle Alpi Giulie. È un piccolo segreto di chi ama andare in bici, l’autunno: le miti temperature che permettono di pedalare senza scottarsi né battere i denti, le strade e le località meno frequentate che in alta stagione, il rosso infuocato di alberi che paiono arrugginire, sdoppiati dal riflesso delle acque dei laghi.

Lasciamo pure che resti un segreto: chi non lo conosce, non sa cosa si perde!

Tra strada e Mountain Bike nella Slovenia di montagna: Juliana Bike d’autunno

Quando si sente forte il richiamo dello sterrato e delle ruote “grasse”, dalla Slovenia risponde Juliana Bike: un percorso ad anello di che si spiega su un totale di 290 km che permettono di esplorare le strade ai piedi delle Alpi Giulie. Quante tappe? Quello dipende dalle gambe, dipende da quanto spesso vi piace fermarvi ad ammirare la natura o a gustare le prelibatezze locali in uno dei ristoranti di questa regione. Ad ogni modo, il percorso suggerito ne prevede sette, in modo da avere la possibilità, in una settimana in sella, di apprezzare ad ogni fermata tutte le meraviglie del Parco Nazionale del Triglav senza fretta.  Partenza e arrivo sono a Bohinj, sulle sponde del lago più grande del Paese, mentre tra le tappe intermedie spiccano Kranjska Gora e il passo Vršic, noto anche come “la salita dei russi”, costruito praticamente a mano dai prigionieri di guerra durante il primo conflitto Mondiale.  Da questo passo, contraddistinto da ben 50 tornanti numerati proprio come la più famosa Alpe d’Huez, si raggiunge la Valle dell’Isonzo, il fiume smeraldino che lambisce le località di Bovec e Tolmino, prima di rientrare a Bohinj dopo la frazione da Zakojca a Podbrdo. E non vorrete certo lasciarvi scappare il lago di Bled? Tra le destinazioni più ricercate di tutta la Slovenia, è parte di una delle tre tappe d’accesso consigliate prima o dopo la Juliana Bike, quella che conduce sulle rive del lago dalla città medievale di Radovljica.

Juliana Bike, in numeri

Numero consigliato di tappe: 7 + 3 tappe d’accesso

    Bohinjska Bistrica – Goreljek (32,4 km)

    Goreljek – Kranjska Gora (65,2 km)

    Kranjska Gora – Bovec (62,9 km)

    Bovec – Tolmin (49,3 km)

    Tolmin – Zakojca (31,1 km)

    Zakojca – Podbrdo (19,3 km)

    Podbrdo – Bohinjska Bistrica (29,5 km)

Tappe d’Accesso:

Radovljica – Bled – Gorje

Žirovnica – Jesenice – Mojstrana

Goriška Brda – Tolmin

Lunghezza complessiva: 290 km

Lunghezza media di tappa: 40 km

Dislivello positivo totale: 8.500 m

Dislivello medio per tappa: 1.375 m

 

 

 

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