Cinema e teatro
Un genere che ricalca il noto teatro dell’assurdo, dove i due più famosi personaggi minori dell’Amleto shakespeariano diventano improvvisamente protagonisti.
Sergio Ferroni

Rosencrantz & Guildenstern sono morti al Teatro 7 Off di Roma

Al Teatro 7 Off di Roma, dal 16 al 20 marzo prossimo sarà in scena la tragicommedia “Rosencrantz&Guildenstern sono morti” di Tom Stoppard, adattamento a cura di Luca Basile, Ilario Crudetti e Marco Simeoli, con: Luca Basile, Ilario Crudetti, Lara Balbo, Alessandro Catalucci e Igor Petrotto, con la regia di Marco Simeoli e aiuto regia di Cristiano Arsì.  Poco importa se anche nella rivisitazione di Tom Stoppard i due siano destinati alla stessa identica fine, senza possibilità di variare il loro infausto destino, traditi proprio dal loro stesso amico o pseudo tale Amleto (Igor Petrotto). Da qui parte la pièce teatrale dove Rosencrantz (Luca Basile) e Guildenstern (Ilario Crudetti) girano in tondo, filosofeggiano, si interrogano sul significato della vita e della morte, cercando di comprendere il loro ruolo nella storia e poter prendere finalmente una decisione che cambi il corso degli eventi. La dialettica tra i due è un palleggio di battute continuo e pressante, come in un campo da tennis immaginario, dove man mano che il pubblico viene trascinato nel gioco giunge a non distinguere più chi sia Rosencrantz e Guildenstern, ammesso che questo abbia ancora importanza. Del resto tutti i personaggi della trama li confondono continuamente. Rosencrantz e Guildenstern sono due facce della stessa moneta. L’uno affronta gli eventi in maniera pragmatica e l’altro in maniera filosofica. A far da collante tra i tre personaggi Lara Balbo (che interpreta il personaggio dell’Attrice, di Ofelia e di Gertrude) e Alessandro Catalucci (nei ruoli dell’Attore, di Re Claudio e di Polonio). Come dichiara Marco Simeoli nelle sue note di regia: “Insicurezza, provvisorietà e solitudine: sembra quasi di rivivere i sentimenti che ci hanno accompagnato in questo 2020, un anno terribile e indefinibile, appunto, il primo forse, dopo la terribile seconda guerra mondiale. La loro, quella di Rosencrantz&Guildenstern, una missione da portare a termine per il loro amico dei tempi addietro, una missione che nasconde un inganno che sarà ribaltato a loro sfavore dallo stesso Amleto, il loro amico: i tranelli dell’amicizia che nascondono un dolore, una sofferenza, una delusione e il dubbio per ciò che è successo dopo la morte del padre del sedicente amico dei due poveri ingannati. La voglia è quella di raccontare, anche e soprattutto con leggerezza, la vicenda travagliata di Rosencrantz&Guildenstern in modo da sublimare le loro e le nostre paure ed uscire da Teatro più rasserenati, più leggeri e forti rispetto al nostro domani, ma soprattutto uscire da Teatro perché ciò significa che finalmente ci siamo riusciti a rientrare.” Come dichiarerà Guildenstern al termine “I nostri nomi guidati in una certa alba… un’ambasciata… un ordine…  Deve esserci stato un momento, all’inizio, in cui avremmo potuto dire… di no.  Ma ci è sfuggito chissà come…”.

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