Turismo
A Echmiadzin, cuore della fede armena, la Pasqua (ZatiK), unisce il sacro e il quotidiano, tra canti liturgici, simboli di rinascita e sapori profondamente legati alla terra
Tania Turnaturi

Pasqua in Armenia tra spiritualità, sapori e tradizioni millenarie

Situata nel cuore del Caucaso, l'Armenia propone un ricco patrimonio culturale, ospitalità calorosa ed esperienze autentiche e diversificate: dai monasteri inclusi nella lista UNESCO ai sentieri montani panoramici, dagli sport d'avventura a una scena culinaria fiorente ispirata a ricette secolari.

La festività di Pasqua della Chiesa Apostolica Armena, che quest'anno si celebra domenica 20 aprile, è il momento ideale per scoprire l'Armenia, prima nazione cristiana al mondo, in cui spiritualità e tradizione si fondono in un rito condiviso, autentico e ancora profondamente vissuto.

A 20 km dalla capitale Yerevan si trova Echmiadzin, sede spirituale della Chiesa Apostolica Armena, oggi Patrimonio UNESCO. Nella cattedrale fondata nel IV secolo dal patrono dell'Armenia, San Gregorio l'Illuminatore, e riaperta al pubblico nel settembre 2024 dopo un lungo restauro, si svolge la celebrazione pasquale più solenne e partecipata.

La liturgia, accompagnata da canti armeni di rara bellezza, si svolge in un'atmosfera suggestiva, tra affreschi antichi illuminati dalle candele e il movimento armonico del clero in paramenti ricamati e copricapi a cono neri. Al termine della messa, i fedeli si scambiano l'antico saluto pasquale: “Kristos haryav i merelots” - Cristo è risorto dai morti
“Orhnyale e haroutiunen Kristosi” - Benedetta è la rivelazione di Cristo

La celebrazione prosegue a tavola, momento di condivisione e memoria culinaria, con la famiglia riunita per gustare piatti simbolici: pesce, uova sode, riso pilaf con frutta secca e l'Atsik, pietanza a base di grano che richiama il mistero della resurrezione con il chicco che muore per rinascere. Le uova colorate, spesso tinte con bucce di cipolla rossa, sono protagoniste del gioco pasquale più amato: la battaglia delle uova, in cui vince chi riesce a rompere l'uovo dell'avversario senza danneggiare il proprio. Un rito semplice e gioioso che aggiunge leggerezza a una giornata ricca di significato.

La cucina pasquale armena racconta storie di fede, di natura e di stagioni che tornano. Spicca la trota Ishkhan, pescata nel Lago Sevan e servita con erbe aromatiche, e il riso pilaf con l'uvetta che rappresenta i fedeli.

Non può mancare il vino, presente nei riti religiosi ma anche nei brindisi familiari: l'Armenia, non a caso, ospita la cantina vinicola più antica al mondo, scoperta nella grotta di Areni-1 e datata oltre 6.000 anni fa. E poi il lavash, il pane sottile e morbido simbolo di ospitalità e continuità culturale, riconosciuto dall'UNESCO come patrimonio immateriale dell'umanità.

Trascorrere la Pasqua in Armenia significa entrare in un tempo sospeso, dove la spiritualità si intreccia con la quotidianità, e la festa si riempie di gesti, sapori e riti che affondano le radici nella storia.

Zatik non è solo una ricorrenza religiosa, ma un'esperienza culturale profonda, vissuta con intensità e partecipazione. Un invito a scoprire l'Armenia nel momento più autentico dell'anno, tra spiritualità, accoglienza e meraviglia.

 

armenia.travel

Tania Turnaturi

Giornalista Pubblicista Da anni si occupa di turismo, enogastronomia, arte e teatro. Collabora con numerose testate specializzate per le quali scrive reportage di viaggio, articoli di promozione del territorio, eventi enogastronomici, ristoranti, mostre d’arte, cultura, attualità e recensioni teatrali. Appassionata della buona tavola, ama raccogliere erbe selvatiche commestibili e molte specie di funghi che utilizza per piatti di cucina povera e tradizionale.

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