
Turismo
Roberto Dionisi
Tra chioschi e stelle: tutte le esperienze food a Malta
Malta, posizionata strategicamente al centro del Mediterraneo, nel corso dei secoli ha sviluppato una tradizione gastronomica unica che riflette la sua complessa storia di dominazioni e scambi commerciali. Anche la storia più recente racconta di un trend che vede Malta come un luogo dal dinamismo contemporaneo e in grado di accogliere anche i palati alla ricerca di esperienze più raffinate. Negli ultimi anni, Malta ha vissuto infatti una vera e propria rinascita culinaria, che permette oggi di poter fare esperienze gastronomiche di rilievo internazionale. La cucina tradizionale maltese affonda le sue radici nelle usanze di contadini e pescatori – semplice, sostanziosa e basata su ingredienti locali – ma i secoli di dominazione araba, siciliana, spagnola e britannica hanno lasciato un’impronta indelebile nelle ricette. Questa stratificazione culturale si riflette nell’uso di ingredienti come il coniglio (introdotto dai normanni), le spezie nordafricane, i pomodori secchi, i capperi e numerosi pesci del Mediterraneo.
Il clima arido dell’arcipelago ha favorito lo sviluppo di tecniche di conservazione degli alimenti, come l’essiccazione del pesce (specialmente il lampuki, o lampuga) e la produzione di formaggi locali come il gbejna, un piccolo formaggio di capra o pecora che può essere consumato fresco, stagionato, al pepe o sott’olio. Passeggiando per Victoria, il capoluogo di Gozo, è anche possibile scovare le botteghe dove assistere alla preparazione di questo semplice, ma goloso formaggio.
Lo street food rappresenta uno dei modi più accessibili per esplorare i sapori autentici di Malta. Nei mercati e nelle strade delle città maltesi si possono facilmente trovare ed assaggiare i pastizzi, forse il cibo di strada più iconico di Malta, ovvero fagottini di pasta sfoglia ripieni di ricotta o piselli, croccanti all’esterno e morbidi all’interno. Questi deliziosi snack sono disponibili in ogni angolo dell’isola, specialmente nelle “pastizzeriji” tradizionali. Nei bar o ai chioschi, anche nei luoghi più turistici, è facile acquistare lo hobz biz-zejt, un panino solitamente preparato con la ftira, un pane rustico a ciambella, tagliato in quarti e superbamente farcito con tonno, patate, pomodori, cipolla, capperi, olive e talvolta gbejna, incarnando perfettamente la semplicità della cucina mediterranea. La ftira maltese, inoltre, è così rappresentativa della cultura locale da essere entrata nell’elenco dei beni patrimonio immateriale Unesco. Da non confondersi con la ftira gozitana, che è una pizza dal particolare impasto, che potrete comprare nei forni dell’isola e poi consumare all’aperto, in qualche luogo panoramico o in riva al mare come nell’incantevole fiordo di Mgarr Ix Xini.
Consumare street food a Malta è un’occasione per entrare in contatto con i local, sempre ben disposti a scambiare due chiacchiere con i visitatori. Passeggiando tra i vicoli di ogni villaggio prestate attenzione ai Band Club, i circoli delle bande musicali di paese e luogo di aggregazione della comunità. È qui che si trova il bar in cui si incontrano i concittadini per sorseggiare caffè e per organizzare le sgargianti feste patronali, anche queste un momento eccellente per assaggiare altre prelibatezze di strada come gli imqaret, dolcetti di pasta frolla di forma romboidale e ripieni di frutta secca sempre presenti alla feste di paese.
Un aspetto fondamentale della cultura di Malta è il periodo trascorso sotto il potere britannico. Oltre ad aver lasciato in eredità la lingua inglese, una delle esperienze gastronomiche legate alla cultura British che potrete vivere a Malta è sicuramente il rito dell’Afternoon Tea, da consumarsi in sontuose sale di hotel 5 stelle o nelle sale da tè riccamente adornate, dove infusi pregiati vengono serviti in raffinata porcellana e accompagnati da alzatine decorate e ricolme di pasticcini, scone e piccoli, ma golosi tramezzini.
Sulle tavole dei ristoranti tradizionali è possibile scoprire piatti che raccontano secoli di storia. Il più celebre di tutti è la fenkata (stufato di coniglio), considerato il piatto nazionale maltese. Il coniglio viene marinato in vino e aglio, poi stufato lentamente con erbe aromatiche. Tradizionalmente, la fenkata è servita in due portate: prima la pasta condita con il sugo di cottura del coniglio, poi la carne stessa accompagnata da patate arrosto. I bragioli (involtini di manzo ripieni) sono un esempio dell’influenza della cucina italiana (in particolare siciliana), mentre la torta tal-lampuki (torta salata farcita di lampuga) è un perfetto esempio di contaminazione che celebra uno dei pesci più amati dell’arcipelago, unendolo a sapori arabi (menta, uvetta, buccia di limone), il gusto italiano di pomodori, olive e capperi, presentati nella forma di un tradizionale pasticcio all’inglese.
Sappiate che il pesce più fresco è servito nei ristoranti del villaggio di Marsaxlokk, nel cui porticciolo si trovano attraccate decine di coloratissimi luzzu, i tradizionali pescherecci maltesi, e dove è facile osservare pescatori intenti nella manutenzione della propria barca o delle reti.
Negli ultimi vent’anni, Malta ha vissuto una significativa evoluzione e questo si rispecchia anche nella gastronomia. Da una proposta principalmente orientata al turismo di massa, l’isola ha sviluppato un’offerta turistica sofisticata che attira una clientela appassionata di gastronomia di alto livello. Questo cambiamento è stato supportato dalla nuova generazione di chef maltesi, formati all’estero e tornati in patria con tecniche e visioni innovative, iniziando a reinterpretare i piatti tradizionali con un approccio contemporaneo, così come dall’apertura di ristoranti gestiti da chef internazionali che, riconoscendo le possibilità dell’arcipelago, hanno portato nuove influenze e alzato gli standard riscoprendo e valorizzando gli ingredienti locali. Molti esempi di cucina fusion, simbolo del mix di culture che caratterizza Malta, sono disponibili soprattutto nelle località più vivaci come St. Julian’s, la cittadina simbolo del lifestyle più contemporaneo dell’isola: qui la concentrazione di ristoranti è altissima e pregevole, con una selezione di proposte davvero interessanti.
La consacrazione di Malta come destinazione gastronomica è avvenuta con l’arrivo delle prime stelle Michelin nel 2020. Attualmente, Malta, nonostante le dimensioni relativamente ridotte, vanta 7 ristoranti stellati di cui uno a due stelle, lo Ion Harbour di Valletta, aperto tra le mura del lussuoso hotel Iniala e dove concedersi un’esperienza indimenticabile per celebrare un’occasione importante.
Protagonisti di molte ricette presenti anche nei menù dei ristoranti più prestigiosi sono gli ingredienti locali: ad esempio l’olio d’oliva maltese, prodotto da varietà autoctone come la Bidnija, o il miele selvatico, risultato del lavoro delle api che si nutrono della vegetazione spontanea delle isole, e considerato uno dei migliori al mondo per il suo aroma intenso e le proprietà benefiche. Particolarmente apprezzato anche il sale raccolto ancora a mano dalle antiche saline. È inoltre possibile unirsi ai cosiddetti ecotour: piccoli gruppi organizzati guidati attraverso le campagne di Malta e Gozo durante i quali si può approfondire la conoscenza dei prodotti locali attraverso i racconti dei piccoli produttori.
Infine, qualsiasi sia la pietanza prescelta, l’accompagnamento perfetto potrebbe essere uno dei vini prodotti da vitigni autoctoni come il Gellewza (rosso) e il Girgentina (bianco). La qualità di queste bottiglie continua a crescere, ma la quantità resta sempre ridotta tanto che non ne esiste esportazione ed un viaggio a Malta è l’unica opportunità per poterne degustare un calice! Se preferite la birra, provate la Cisk, lager di produzione locale, leggera e “beverina”, perfetta da bere ghiacciata. Lo stesso produttore della Cisk propone anche il Kinnie, un delizioso soft drink rinfrescante dal colore ambrato e il retrogusto amarognolo, a base di arancia e aromi: dal 1952 la bibita preferita dai maltesi e dai turisti assetati.

Fondatore del magazine, scrive anche di arte, architettura e design, eventi e turismo
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