Cinema e teatro
Sergio Ferroni
Antony al Teatro Le Salettedi Roma
Sul palco un nutrito gruppo di interpreti tra attori ed attrici:Mary Fotia, Alessandro Laureti, Tiziana Imperi, Flavio Mariola, Giovanna Castorina, Ivo Bevilacqua, Marzia Creti. Ottocento francese, animi infiammati di romanticismo. Una donna si consuma in un diatriba amorosa, travagliata tra la fedeltà al marito e la passione per Antony, l'amante che ogni donna vorrebbe. Roventi impulsi, attrazione travolgente l'Amore eroico che si scontra con i giudizi e i pregiudizi di una società borghese, ipocrita e che si può sublimare e proteggere solo con la morte. La sera del 3 maggio 1831 un grande pubblico, in parte scandalizzato per il contenuto dell’opera, recitata in abiti moderni, assiste alla prima teatrale di “Antony”, opera destinata a cambiare il panorama letterario e sociale di quegli anni.
Note di regia: Nascondere per rivelare
Dai miei esordi nella cosiddetta “postavanguardia” fino all’attuale “teatro immagine” ho sempre puntato sulla grande drammaturgia, amore letterario della mia giovinezza. Quindi, fatalmente, non potevo che giungere nel romantico mondo di Dumas. La commedia “Antony” è stata perciò da me affrontata, tenendo presente anche la “storia” personale che il mio percorso artistico ha prodotto sino a questo momento. Perché ho ritenuto importante definire fin da principio questo collegamento? Negli anni sono andato, sempre più, convincendomi che lo spazio sia un elemento decisivo nella ricerca registica che mi riguarda. Uno spazio particolare con un boccascena ridotto, con gli attori visibili talvolta a mezzo busto in una rappresentazione che trova evidenti precedenti nel cosiddetto “Teatro dei burattini”. Un luogo quindi che potesse consentirmi di poter fare ricorso a interventi a sorpresa.
L’azione è quindi limitata a quello che da dietro un grande pannello può essere “rubato”, sbirciato dal pubblico privato della canonica visuale a tutto campo. La centralità dei pannelli che utilizzo (baracchini, tende ecc.) significa che l’idea dell’ in mezzo è cruciale per me, affascinato sempre più dai sipari… dalle porte. Nei miei spettacoli abbondano le soglie, spazi che evocano un passaggio da un mondo a un altro. A volte possono essere visti solo frammenti corporei o brevi azioni compiute dagli attori sul palco, Una selezione del materiale fantastico ed espressivo/drammaturgico rigorosa, affinché qualunque azione avvenga davanti agli occhi dello spettatore possa avere il risalto di un’epifania. Si tratta in altre parole di capovolgere l’abituale visione. La scenografia non rappresenta più l’ambiente sociale in cui prendono vita i personaggi dell’azione drammatica né un fondale decorativo della stessa.
Essa deve, con la mimica e una recitazione venata di “sense of grotesque”, interpretare il dramma, sottolinearne i significati segreti. Una ricerca aperta al dubbio e ai problemi dell’espressione; per certi aspetti così antica e così rivoluzionaria nella sua tensione all’essenziale sia della parola sia del gesto. (Stefano Maria Palmitessa).
ANTONY di Alexandre Dumas (padre) adattamento di Francesca e Natale Barreca
interpreti:
Mary Fotia
Alessandro Laureti
Tiziana Imperi
Flavio Mariola
Giovanna Castorina
Ivo Bevilacqua
Marzia Creti
La canzone “Di me di te“ è composta e interpretata da Giovanna Castorina
Costumi di Mary Fotia
Assistente alla regia Giovanna Castorina
Ideazione e scultura in locandina di Tiziana Imperi
Regia Stefano Maria Palmitessa
Dall’11 al 16 marzo 2025
TEATRO LE SALETTE
Vicolo del Campanile 14 Roma
Spettacoli dell’11 -12 -14 marzo alle ore 20.00
Spettacoli del 13 – 15-16 Marzo 2025 alle ore 17.30
Per info e prenotazioni: 3474222594
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