
Arte e cultura
Sergio Ferroni
Sguardi sostenibili: l'arte a Banca Generali
La parola sostenibilità è ormai diventata una costante in ogni ambito, di uso talmente comune che spesso non ci si fa neanche caso. In effetti dietro questo termine si sprecano i significati che gli sono stati, anche impropriamente, attribuiti...
Era inevitabile che prima o poi facesse capolino anche nell' arte dove, per forza di cose, si veste con abiti nuovi, ulteriori significati. La mostra è un esempio di questo approfondimento di contenuti, dove vari artisti si confrontano in interpretazioni del tutto personali, che lungi dallo svilire il tema contribuiscono invece ad arricchirlo. D'altronde è insito nella natura dell'artista offrire sbocchi nuovi al pensiero generale della loro epoca, di ogni periodo storico nel quale sono vissuti, grazie alla loro capacità di precorrere o inventare il mutamento, divenendone motore essenziale.
Un apporto di creatività che è facile notare anche negli artisti protagonisti della mostra ospitata da Banca Generali che, ancora una volta, dimostra tangibile interesse ed acuta sensibilità nei confronti dell'arte. Presentati con grande maestria ed estrema sensibilità dal regista Domenico Briguglio, nella ormai consolidata veste di critico d'arte, i quattro artisti protagonisti inseriscono le loro "riflessioni visive" sul tema portante della mostra. In particolare: in Freddy Toledo, quando appare, acquista valenze drammatiche ed estreme, mischiandosi, in perfetta coesistenza, ad altri spunti di diversa significanza sociale e concettuale; Valentina Di Prima ne offre connotazioni, se possibile, più profonde, in una ricognizione di stampo decisamente metafisico, dotato di caratteristiche che lo collocano in una dimensione attinente ad una sfera più spirituale; Cristina Lucidi, la curatrice, si sofferma sulle differenze di cultura ed etnia, che inevitabilmente sfociano in approcci diversi sul tema, e vira sulla serenità offerta dai piccoli borghi a misura d'uomo, una sorta d'Arcadia pittorica che ci avvicina a valori d'altri tempi; Kole appare a prima vista indecifrabile, ma mettere l'accento sulle donne che hanno lasciato un segno, di qualsiasi forma, nella storia, costituisce una sorprendente chiave di lettura densa di potenzialità tutte da scoprire...
Tutti e quattro però, a ben vedere , non fanno altro che ampliare la sfera del dialogo, estendendolo ben oltre il consueto nodo di un contendere che sta a noi sciogliere, ma che hanno, di fatto, conquistato il numeroso pubblico con le originali sfaccettature di cui ogni opera è stata portatrice.

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