Territorio
La guida di Fabrizio Ardito propone l’itinerario percorso nell’829 dal re Alfonso II il Casto per recarsi sul luogo del rinvenimento delle spoglie di Giacomo il Maggiore, lungo i tracciati di strade romane e impervi sentieri
Tania Turnaturi

Il Cammino Primitivo per Santiago. A piedi da Oviedo a Santiago de Compostela in 14 tappe

Fabrizio Ardito, giornalista e fotografo romano, ama scrivere di ambiente e viaggi e da anni compila guide sui grandi cammini e le vie storiche. Il suo ultimo lavoro è “Il Cammino Primitivo per Santiago. A piedi da Oviedo a Santiago de Compostela in 14 tappe” edito dalla casa editrice Ediciclo nella collana Guide Rother, presentato presso il Centro multimediale interattivo spagnolo.

Il Cammino Primitivo ripercorre l’itinerario seguito nell’anno 829 dal re Alfonso II il Casto su tracciati di strade romane, che si recò a Compostela sul luogo del rinvenimento del corpo di Giacomo il Maggiore da parte dell’eremita Pelayo. Lì fece costruire una cappella, concesse diverse donazioni e favorì l'insediamento della comunità monastica nel monastero di Antealtares.

I pellegrini attratti dal culto per il santo iniziarono a giungere dal Nord Europa, seguendo lo stesso percorso, che dall’XI secolo venne soppiantato dall’itinerario francese meno difficoltoso e impervio.

Nel 2015 è stato riconosciuto dall'Unesco, insieme al Cammino del nord, come Patrimonio dell'Umanità.

Dall’antica Oviedo nelle Asturie, il Cammino Primitivo raggiunge la cattedrale di Santiago de Compostela con un tragitto su sentieri in mezzo alla natura, tra le montagne e le colline di Asturie e Galizia, toccando borghi di collina, per poi incrociare il Cammino Francese a Melide. In Galizia il percorso si sviluppa su tracciati di strade romane e attraversa Lugo, che conserva tracce del suo passato romano tra cui la cinta muraria, prima di arrivare a Santiago de Compostela.

Lungo il percorso si può vivere l’esperienza gastronomica dei frutti di mare e del pulpo a feria della cucina galiziana.

La conchiglia è impiegata come simbolo per segnalare il Cammino, la valva della capasanta chiamata anche “pettine di San Giacomo”, raccolta dai pellegrini medievali sulle spiagge di Finisterre, che testimoniava il compimento del percorso. Come elemento decorativo la “concha” è presente in molti eremi e chiese dedicate a San Giacomo il Maggiore.

Il percorso è lungo circa 310 km suddivisi in 14 tappe, in buona parte al di sopra dei 600 m di quota ed è impegnativo per gli innumerevoli dislivelli sia nelle stradine asfaltate sia sui sentieri nel bosco o sugli sterrati. Da percorrere prevalentemente nella stagione estiva.

 

pp 176 - brossura - € 15,20  

Tania Turnaturi

Giornalista Pubblicista Da anni si occupa di turismo, enogastronomia, arte e teatro. Collabora con numerose testate specializzate per le quali scrive reportage di viaggio, articoli di promozione del territorio, eventi enogastronomici, ristoranti, mostre d’arte, cultura, attualità e recensioni teatrali. Appassionata della buona tavola, ama raccogliere erbe selvatiche commestibili e molte specie di funghi che utilizza per piatti di cucina povera e tradizionale.

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