
Arte e cultura
Tania Turnaturi
MUNCH. Il grido interiore
L’esposizione, reduce dal successo di Parigi con 730mila visitatori al Musée d'Orsay, racconterà l’universo di Edvard Munch (Norvegia, 1863-1944), l’intero percorso umano e la sua produzione, evidenziando quanto l’artista abbia perseguito la costante ricerca dell’ispirazione visiva. Tra le opere, una versione litografica de L’Urlo (1895), La morte di Marat (1907), Notte stellata (1922–19249), Le ragazze sul ponte (1927), Melancolia (1900–1901) e Danza sulla spiaggia (1904).
La mostra, a cura di Patricia G. Berman che è una delle più grandi studiose al mondo di Munch, è promossa da Comune di Milano-Cultura, con il patrocinio della Reale Ambasciata di Norvegia a Roma, e prodotta da Palazzo Reale e Arthemisia, in collaborazione con il Museo Munch di Oslo.
Tra i padri fondatori dell’arte moderna, Munch è considerato un precursore dell’Espressionismo e uno dei più grandi esponenti simbolisti dell’Ottocento, artista che ha saputo rappresentare sentimenti, passioni e inquietudini del suo mondo interiore, comunicandoli in maniera potente e tragica. Plasmato inizialmente dal naturalista norvegese Per Lasseu Krohg, col quale iniziò la carriera pittorica nel 1880, si spostò a Parigi per la prima volta nel 1885 e qui subì le influenze impressioniste e postimpressioniste che gli suggerirono un uso del colore più intimo, drammatico ma soprattutto un approccio psicologico. A Berlino contribuì alla formazione della Secessione Berlinese e nel 1892 tenne la sua prima personale, che non solo non fu apprezzata, ma fu anche reputata scandalosa: da quel momento Munch ha incarnato la figura dell’artista eversivo e maledetto.
La vita di Munch è stata segnata da grandi dolori che lo hanno trascinato ai limiti della follia: la perdita prematura della madre e della sorella, la tragica morte del padre e di un fratello, la pazzia di una sorella, la tormentata relazione con la fidanzata Tulla Larsen. Una vita precaria vissuta “sull’orlo di un precipizio” che lo portò all’alcolismo e a una crisi psicologica, fino al ricovero in alcune case di cura tra il 1908 e il 1909. Decidendo di vivere isolato, si rifugiò nella sua proprietà di Ekely a Oslo, dove morì nel 1944, dopo un mese dall’ottantesimo compleanno. La capacità di cogliere sensazioni e sentimenti lo colloca a ll’avanguardia dell’arte europea del XX secolo. La sua esplorazione artistica della percezione e la messa in discussione dell’oggettività della vista, che si collegano storicamente ai nuovi campi della psicologia, lo rendono consapevole che l’esperienza del mondo è filtrata dalle emozioni. Negli scritti afferma che la sua vista veniva influenzata dai sentimenti e dalle impressioni sensoriali, come il suono: “non dipingo la natura, prendo spunto da essa, non dipingo ciò che vedo ma ciò che ho visto”. Nell’Urlo, infatti, il grido silenzioso riempie il cielo di onde sonore
La sua arte, non giustificabile solo dall’infelice biografia, assurge a livello universale grazie a un eccezionale talento, che trasforma il grido interiore in capolavoro. I suoi volti senza sguardo, i paesaggi stralunati, l’uso potente del colore riescono a raggiungere ogni essere umano, trasformando le sue opere in messaggi universali del malessere esistenziale che affligge ogni essere umano. Ciò lo ha reso uno degli artisti più iconici del Novecento. L’allestimento, suddiviso in dieci sezioni, rimanda dal Munch iconico a quello privato aprendo una finestra sul suo immaginario con bozzetti, disegni, taccuini e film amatoriali.
Ad arricchire la mostra milanese, è previsto un ricco palinsesto di eventi che coinvolgerà diverse realtà culturali della città e che andrà ad approfondire la figura dell’artista ed espandere i temi delle sue opere esplorando diversi linguaggi, dal cinema all’architettura, dalla musica alla letteratura e molto altro.La mostra avrà una seconda tappa a Roma, a Palazzo Bonaparte, dal 18 febbraio al 2 giugno 2025.
Munch. Il grido interiore
14 settembre 2024 - 26 gennaio 2025
Palazzo Reale, Piazza Duomo, 12 - Milano
Biglietti Open € 17,00; Intero € 15,00; Ridotto € 13,00 - €10,00
Apertura: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica ore 10,00 - 19,30; giovedì 10,00 -22,30 (la biglietteria chiude un'ora prima)

Giornalista Pubblicista Da anni si occupa di turismo, enogastronomia, arte e teatro. Collabora con numerose testate specializzate per le quali scrive reportage di viaggio, articoli di promozione del territorio, eventi enogastronomici, ristoranti, mostre d’arte, cultura, attualità e recensioni teatrali. Appassionata della buona tavola, ama raccogliere erbe selvatiche commestibili e molte specie di funghi che utilizza per piatti di cucina povera e tradizionale.
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