Turismo
Coste orlate da insenature su acque cristalline, stagni popolati di fenicotteri, villaggi nuragici, relax e benessere, esperienze a cavallo sono gli ingredienti di un soggiorno ad Arborea, al centro di una natura fertile
Tania Turnaturi

Dall’Horse Country Resort di Arborea le bellezze sarde a portata di mano

Sbarchiamo ad Olbia dal traghetto di Grimaldi Lines in una fresca alba primaverile, con ancora negli occhi l’immagine, dall’oblò della cabina, del sole che sorge dal mare in una palla rosso fuoco, quasi “Impression, le soleil levant” di Monet (che ha dato nome all’Impressionismo).

Mare cristallino e coste frastagliate, in una terra dove natura e tradizioni sono indissolubilmente legate, costituiscono gli ingredienti di un educational tour coordinato da “Liberi di Viaggiare”, organizzazione di turismo associativo e servizi che offre consulenza e promozione a cral aziendali, enti, associazioni e club alla scoperta del turismo ecosostenibile. Accuditi con costante attenzione dal fondatore e direttore Marco Grieco, ci avviamo ad attraversare l’isola verso ovest, fino ad Arborea nel Campidano di Oristano, dove perlustreremo alcuni itinerari storico-artistici e paesaggistici e le selvagge litoranee lambite dal cristallino mare sardo, per organizzare soggiorni-vacanze da proporre agli associati.

Sulla SS 131, a sud di Oristano attraversiamo il territorio paludoso del grande stagno salato di Sassu sottoposto negli anni ‘30 alla bonifica da cui nacque la città di Arborea, e costeggiamo lo stagno di S'Ena Arrubia sopravvissuto al prosciugamento, alimentato dall'idrovora di Sassu. Nelle sue acque dolci prospera una rigogliosa vegetazione palustre e una ricca fauna ittica di spigole, anguille, carpe e muggini che attirano diverse specie di uccelli acquatici, alcuni dei quali nidificano sulle sue sponde come il tabaruso, l'airone rosso, il fistione turco, il cannareccione, il martin pescatore. Sono di passaggio, invece, le folaghe, i cormorani, gli aironi, i gabbiani e i fenicotteri rosa che vi fanno sosta durante le migrazioni tra Africa e Francia.

Poco oltre, giungiamo all’Horse Country Resort Congress&Spa immerso in una pineta di oltre 400 ettari che si allunga fino alla spiaggia di finissima sabbia bianca a tratti adornata dai lunghi nastri della posidonia, un mondo magico di benessere e ospitalità che riceve l’ospite con elevati standard di qualità e accoglienza.

Quattro hotel con 315 camere e 58 villini arredati in stile Old English tra cascate di buganville,  fioriture di ortensie e maestosi pini marittimi che intrecciano le chiome offrendo zone di frescura dove riposare o mangiare all’aperto. Cinque ristoranti, quattro bar e un pub, friggitoria su terrazza panoramica, barbecue sulla spiaggia, collegata da un sentiero contornato da macchie di gialla acacia saligna, impiantata in Sardegna negli anni ’60 per frenare i movimenti delle dune. 

Essendo lo spazio la peculiare caratteristica del Resort, un’ampia area è destinata al mondo del Far West, in un’ambientazione che rimanda alle scene dei film di genere, con un villaggio western dotato di un saloon con pub e pizzeria, dove si svolgono serate a tema per sentirsi autentici cow boy, con esibizione di artisti e show con musica dal vivo. Nell’attiguo drugstore si possono acquistare prodotti sardi enogastronomici e di artigianato.

Chi vuole assaporare momenti di relax può nuotare in piscina (una classica e una sportiva) o usufruire del Centro benessere & spa “Poseidonya” dotato di 3 piscine con percorso biomarino, bagno turco, sauna, talassoterapia, algoterapia e trattamenti estetici, area relax e cabine con moderne attrezzature per massaggi e trattamenti corporei rigeneranti.   

Nato dall’interesse della famiglia proprietaria per i cavalli, il Resort offre agli appassionati e a chiunque voglia vivere un’esperienza l’Horse Sharing con guide cavalcando uno dei 51 cavalli del centro equestre per effettuare passeggiate, trekking, bagno a mare a cavallo, pony school o pony games, ippoterapia, spettacoli equestri per adulti e bambini e percorsi di formazione per le aziende. Il maneggio è il 2° più grande d’Europa, aperto tutto l’anno e applica la formula della vacanza pluriennale in cui il cliente prenota un determinato cavallo in un dato periodo.

La struttura, oltre a ospitare turismo individuale e familiare, è sede ideale per quello sociale e associato e per il business.

Infatti il Centro congressi polivalente di dimensioni modulabili da una a tre sale fino a 1000 posti, è di forte richiamo per il turismo business e team building e per le fiere, potendo gli espositori usufruire di molto spazio.

Qui il vero lusso è lo spazio e ogni giorno si può vivere un’esperienza diversa cambiando zona del Resort o effettuando escursioni” ci dice il responsabile M.I.C.E. & Groups Department Diego Bernardini.

E poi, campo da tennis e da basket, bocce, beach volley, calcetto, pingpong, tiro con l’arco, mini club, percorsi liberi nel parco per yoga, pilates, jogging.

Nel ristorante centrale, le ricette della tradizione sarda e i piatti internazionali coniugano gli aromi mediterranei di terra e di mare della tradizione contadina con la rielaborazione creativa che risente di moderne suggestioni, Gli antipasti valorizzano la produzione locale, i primi esaltano i sapori, il barbecue in spiaggia propone grigliate di carne e pesce.

Ad Arborea, centro agropastorale e di industrie di trasformazione tra i più produttivi dell’isola al centro dello stagno bonificato divenuto una delle zone più salubri e fertili di tutta la Sardegna, gli abitanti discendono dai coloni veneti. L’urbanizzazione avvenne con la costituzione del Villaggio Mussolini, definito Mussolinia di Sardegna nel 1930, fino all’attuale denominazione di Arborea assunta nel 1944, dal Giudicato omonimo. Edifici liberty prospettano su strade rettilinee e sulla piazza della chiesa.

A breve distanza l’area archeologica della città punico-romana di Tharros di cui sono pervenuti ruderi del centro urbano e reperti significativi delle due necropoli e della zona del santuario, dove venivano cremati i bambini, eretto sulla collina di Muru Mannu utilizzando la preesistente cinta muraria delle capanne del villaggio nuragico abbandonato. È giunto a noi il tempio delle semicolonne doriche intagliato nella roccia, oltre ai resti della cinta muraria, il tempio tetrastilo a picco sul mare e due edifici termali romani in uno dei quali venne impiantato un fonte battesimale paleocristiano. Lungo gli assi viari del cardo e del decumano tracce delle botteghe e delle abitazioni. Esposta a continue incursioni piratesche, attorno al Mille la città venne definitivamente abbandonata.

Il capoluogo Oristano, nella fertile pianura del Campidano, è di origine altomedievale. Oltrepassando la Torre di San Cristoforo, porta d’ingresso dell’antica cinta muraria, ci si immette nella rete viaria che conduce alla barocca cattedrale di Santa Maria Assunta e alla piazza con il monumento ad Eleonora d’Arborea.

La cultura nuragica, antica e misteriosa, della quale restano 7.000 nuraghi e centinaia di tombe megalitiche, la troviamo a Paulilatino nel Parco archeologico naturalistico di Santa Cristina, che si sviluppa intorno a un pozzo sacro con copertura a tholos, dove si mescolano storia e leggenda, tra i resti del santuario e del villaggio nuragico.

A poca distanza la spiaggia di Is Arutas composta da granelli di quarzo cangianti dal rosa al verde, la più celebre dell’area marina della penisola del Sinis, nota come ‘spiaggia dei chicchi di riso’ gioiello del territorio di Cabras, le cui acque verdi-azzurre si accendono dei colori del tramonto.

 

 

Tania Turnaturi

Giornalista Pubblicista Da anni si occupa di turismo, enogastronomia, arte e teatro. Collabora con numerose testate specializzate per le quali scrive reportage di viaggio, articoli di promozione del territorio, eventi enogastronomici, ristoranti, mostre d’arte, cultura, attualità e recensioni teatrali. Appassionata della buona tavola, ama raccogliere erbe selvatiche commestibili e molte specie di funghi che utilizza per piatti di cucina povera e tradizionale.

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