Arte e cultura
Francesca Sirignani
Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo 2024
Fondato nel 1970 su iniziativa della Principessa Grace di Monaco, il Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo è un festival di musica che si svolge ogni anno in primavera: un invito ad approfittare di ogni istante per trasformarlo in una festa che esalta il piacere di ascoltare la musica vibrante. Il Festival Printemps des Arts di Monte-Carlo, presieduto da Sua Altezza Reale Carolina di Hannover, Principessa di Hannover, propone un programma ricco e originale scandito da 25 appuntamenti, concentrati in 4 weekend e distribuiti in 19 magnifici luoghi di Monte-Carlo e della Costa Azzurra. I protagonisti dell’edizione 2024, in programma dal 13 marzo al 7 aprile 2024, saranno il direttore artistico Bruno Mantovani con la partecipazione del fotografo Sebastiao Salgado e dei musicisti Maroussia Gentet (pianoforte), Sandro Compagnon (sassofono), Henri Demarquette (violoncello) e Fabrice Jünger. Il tema conduttore quest’anno sarà la terra. Percorsi artistici che si intersecano e completano esploreranno il rapporto tra l’uomo e la natura: dalla commovente pagina mahleriana “Il canto della terra” (nella versione sinfonica e cameristica) al film “Il sale della terra” di Wim Wenders dedicato alla vita e all’arte del fotografo più popolare al mondo Sebastião Salgado.
La natura e gli animali saranno protagonisti dei concerti della Amazing Keystone Big Band che proporrà in chiave swing il “Carnevale degli animali” e dell’appuntamento con l’Ensemble Unisoni, interprete di una sorta di ‘bestiario musicale’ in epoca barocca. Il programma, come negli anni passati, spazia dal Medioevo alla contemporanea, passando per lo stile classico e preromantico di Haydn, Mozart e Beethoven all’Ottocento di Schubert, Mendelssohn, Brahms per approdare al Novecento di Messiaen, Boulez, Rihm. Al tema conduttore che sottende il programma 2024 si aggiungono i quattro ritratti dedicati al violoncellista Henri Demarquette, al Quartetto Modigliani, alla direttrice Laurence Equilbey e alla sua Insula orchestra. Il Printemps des Arts è una festa della musica e dei sensi. Anche quest’anno, infatti, vi saranno performance e alchimie che suggeriscono suggestive simmetrie tra la musica e le altre arti. Il gusto sarà sollecitato durante una cena in cui differenti opere musicali dialogheranno con i piatti dello chef pluristellato Yannick Alléno, mentre al “Canto della terra” si ispirano i profumi di Clémence Besse le cui fragranze si mescoleranno alle note mahleriane.
L’incontro tra musica e arti visive sarà protagonista della “passeggiata musicale” durante l’esposizione dell’artista bolognese Pier Paolo Calzolari al Nuovo Museo Nazionale di Monaco: i compositori Lara Morciano, Samir Amarouch e Eric Montalbetti proporranno ognuno 3 prime esecuzioni assolute commissionate dal festival. Tra le création, vi sarà l’opera “L’étoffe inépuisable du rêve” (Il tessuto inesauribile dei sogni) di Sophie Lacaze sul testo di Alain Carré, evocazione della sofferenza della terra e della sua rinascita.
Sempre volto a catturare l’attenzione e il coinvolgimento del pubblico il Printemps des Arts propone nuovi format di ascolto e di partecipazione degli spettatori: durante la siesta musicale “Japanese Soul” del 23 marzo gli spettatori ascolteranno sdraiati la musica evocativa del compositore e flautista Fabrice Jünger spaziando dalle note gravi e impalpabili del flauto basso a quelle aeree dell’ottavino, mentre il 31 marzo presso l’Atelier dei Balletti di Monte-Carlo, l’Ensemble Unisoni inviterà il pubblico a danzare su musiche rinascimentali. Due messe da Requiem verranno eseguite in occasione dell’apertura e della chiusura del festival, rispettivamente quella di Johannes Ockeghem interpretata dall’Ensemble Gilles Binchois e, in chiusura, quella scritta da Pierre de La Rue affidata all’Ensemble Clément Janequin che concluderà simbolicamente questa edizione sottotitolata «Ma fin est mon commencement» opus 3. Sempre per la chiusura, il Printemps des Arts in collaborazione con l’Opera di Monte-Carlo, proporrà per la prima volta un programma che riunisce Cecilia Bartoli e John Malkovich intorno alla figura di Nicola Porpora e dei suoi allievi i castrati Farinelli e Caffarelli.
Programmare un viaggio a primavera al Printemps del Arts è anche un modo per scoprire luoghi inediti e ricchi di storia del Principato di Monaco e Monte-Carlo. Ben 19 sono infatti le sale da concerto e gli spazi non convenzionali che quest’anno ospiteranno gli appuntamenti del Printemps des Arts dentro e fuori “le mura” di Monaco: dall’Auditorium Rainier III all’Opera, dal One- Monte-Carlo alla Galerie Hauser & Wirth, dall’iconico Hôtel Hermitage al Théâtre Princesse Grace, dall’Église Saint-Charles al Théâtre des Variétés, dal Museo Oceanografico allo Yacht Club, dal Cinema delle Belle Arti al Nuovo Museo Nazionale di Monaco Villa Paloma, dall’Église du Sacré Coeur alla Cattedrale, dall’Atelier dei Balletti di Monte-Carlo al Club des résidents étrangers fino alle limitrofe Beausoleil (Centre Culturel Prince Jacques) e Nizza (Conservatorio e Théâtre National).
Ogni anno, attraverso il Festival Printemps des Arts, il pubblico ha modo di scoprire artisti di talento che si esibiscono in contesti d’eccezioni e vivere momenti piacevoli.
Francesca Sirignani
PER INFORMAZIONI:
FESTIVAL PRINTEMPS DES ARTS DE MONTE-CARLO
12 avenue d’Ostende MC 98000 Monaco,
Tel +377 92001370
www.Printempsdesarts.mc
Modalità di prenotazione e di acquisto dei biglietti:
Il prezzo dei biglietti varia dai 20 ai 40 euro; biglietti gratuiti fino ai 25 anni.
Per gruppi biglietti ridotti.
Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. Collabora con diversi un periodici specializzati in viaggi e rivolti a chi è appassionato di turismo, cultura ed enogastronomia. Si è occupata anche della redazione dei magazine dell‘ Hotel Indigo St. George, un boutique hotel 5 stelle lusso di Roma. La passione che nutre per le culture, le tradizioni e i paesaggi di altri popoli l’ha sempre portata a viaggiare e a fotografare molti Paesi.
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