Eventi
Il convegno incentrato sulla figura quasi sconosciuta di Giambattista Vico, che è senza ombra di dubbio il più grande e controverso pensatore dell’età moderna
Sergio Ferroni

Il Presidente del Circolo Delle Vittorie Antonio Fugazzotto ha presentato il libro di Marcello Veneziani “Vico dei miracoli”

Presentazione dell’ultimo libro di Marcello Veneziani “Vico dei miracoli”.  Quello  di  martedì  14  novembre,  è  stato  uno  dei  più  riusciti  ed applauditi eventi culturali che il Circolo Delle Vittorie, che opera da 16 anni,  abbia organizzato per i suoi numerosissimi soci ed amici.  Ieri   l’incontro   era   incentrato   sulla   figura   quasi   sconosciuta   di Giambattista Vico.   Senza   ombra  di dubbio il   più   grande   e controverso   pensatore   dell’età   moderna.   Il   libro che è  stato presentato  “Vico dei Miracoli” edito Rizzoli, l’ultima fatica di Marcello Veneziani è un saggio  che il Presidente   del   Circolo   Antonio Fugazzotto,  che  ha  introdotto  e  moderato  l’incontro,  ha  subito  e senza  mezzi  termini  definito  una  vera  e  propria  grande  opera letteraria. Un libro che si caratterizza senz’altro come un  crocevia di generi: romanzo,   racconto,   biografia,   saggio   storico-filosofico.  Autentica opera di letteratura perché, sostiene Antonio Fugazzotto, Marcello  Veneziani,  utilizzando  una  accattivante padronanza dei  canoni espressivi linguistici, offre al lettore una raffinata descrizione del   periodo storico   (seicento-settecento)   in   relazione   all’uomo Giambattista Vico.   Non solo, ma riesce  a tratteggiare all’interno di un affascinante e gustoso quadro della Napoli del tempo  anche la travagliata storia di crescita  e impegno   altamente   culturale nell’ambito  filosofico  storico  e  giuridico,    Scopriamo  con  stupore  e meraviglia  che  Vico,  primo  tra  i  grandi  pensatori che  lo  hanno preceduto, individua un formidabile nesso e inaspettato legame tra scienza,  arte,  filosofia,  antropologia,  religione  e  persino  geografia; questo  nesso  è  la  poesia.  Sì  proprio  la  poesia.  Una  risorsa  che l’umanità  può  utilizzare  per  individuare  e  riscoprire  un  profondo legame ancestrale e di sapore archetipale, direbbe JUNG,  tra mito fantasia e tradizione religiosa. Vico ci ricorda che noi siamo liberi di agire  e  di  esercitare  le  nostre  scelte  ma  è  la  Provvidenza  (ecco  il Manzoni) che agisce e si attiva per operare le alte scelte, delle quali però  noi  non  siamo  a  conoscenza.  La  storia  per  Vico  è  opera  del nostro  agire  e  per  questo  possiamo  conoscerla,  ma  i  fini  ultimi superano  la portata dei nostri pensieri e delle nostre speranze.  Ed arriviamo a quel concetto basilare vichiano: l’idea maestra è che tutto sia connesso, che vi sia un ordine intelligente del mondo e una trama di  intrecci  e  relazioni,  infine  un  destino    in  ciascuna  esistenza  e dell’universo  intero.  Siamo  dentro  un  disegno,  ma  alla  fine,  dice Veneziani,  conosciamo  bene  solo  la  parte  di    cammino che  noi abbiamo percorso, della realtà conosciamo solo i segmenti, i singoli tratti,  ma  l’intero  disegno  si  può  vedere  solo  dall’alto.  Esso  è grandiosa  opera  della  Provvidenza.  Quel  “cogito  ergo  sum”  di Cartesio cioè quel “penso quindi esisto”, per Vico, che si pone come l’anti  Cartesio  del  suo  tempo,  va  visto  e  interpretato  in  altra accezione. Non sono io che “penso quindi esisto” ma c’è Qualcuno che dall’alto lo fa in mia vece, è una mente purissima, cioè Dio.  Anche  per  la  trita  e  ritrita  famosa  teoria  di  Vico  sulla  ciclicità  della storia “corsi e ricorsi storici”, qui l’autore ci fa notare che essa non va intesa riduttivamente come un pedissequo ritorno dell’uguale nei cicli storici, ma al contrario la storia non si ripete ma vive fasi analoghe in contesti e soprattutto piani differenti.  L’umanità d’altra parte oltre che trovarsi  immersa  nella  storia,  si  sporge  continuamente  nel  futuro, “abita” la mente, il pensiero e l’avvenire, si proietta con i suoi propositi e  le  sue  aspettative  nel  mondo  che  verrà.  Non  solo,  per  Vico,  e Veneziani  sa  ben  sottolinearlo,  tutti  noi  sin  dall’infanzia  abitiamo l’universo  fantastico,  sin  da  bambini  conosciamo  il  mito  e  la  favola prima della realtà. La favola precede i fatti perché siamo (e qui torna il  ruolo  della  poesia)  esseri  animati  poetici  e  preda  dei  sogni. Vediamo  il  mondo  attraverso  la  nostra  immaginazione  che,  come scrive  Veneziani  citando  Vico,  è  strettamente  legata  alla  vivida memoria. Tutti  questi  alti  e  preziosi  concetti  sono  stati  ben  delineati,  con oratoria  ed  eloquenza  davvero  accattivante  che  ha  letteralmente calamitato  il  vasto  uditorio  in  sala,  da  tutti  e  tre  gli  ospiti  oratori coinvolti  nella  presentazione  del  libro  di  Marcello  Veneziani.  Il moderatore  dopo  ampia  introduzione  ha  dato  la  parola  al  dott. Salvatore  Sfrecola  che  ha  delineato  con  precisione e  sapienza  il tratto   storico non trascurando di   attualizzarlo  con  apprezzata competenza. Poi, dopo le gustose letture dalla brava Daniela D’Urso,

il  moderatore  ha  dato  la  parola  al  prof.  Paolo  De  Nardis  che  ha magistralmente delineato un quadro sociologico storico e filosofico di Vico  immerso  nel  suo  tempo.  Poi  l’ intervento  del  Presidente  della Commissione  Cultura  della  Camera  dei  Deputati  l’On.le  Federico Mollicone, ha   sottolineato   soprattutto   gli   aspetti fondamentali dell’originalità  e  dell’unicità  della  ricerca  e  speculazione  filosofica    vichiana.  Infine  il  moderatore  ha  dato  la  parola  all’autore  che  ha saputo  cogliere  tutti  gli  aspetti  peculiari  del  suo  libro  scindendo sapientemente i tre piani nei quali si divide: quello biografico, quello della Napoli del seicento-settecento  e quello della grande rivoluzione vichiana dal punto di vista storico/filosofico.  L’evento ha ospitato una mostra della brava e nota artista bielorussa Olga Silivanchyk  che  ha   esposto in sala alcune tele, molto apprezzate dagli astanti di chiaro stile impressionista.  In  sala  erano  presenti  tra  gli  altri:  il  Principe  Gino  Petrucci  Gran Sovrano  dell’Ordine  Ospedaliero  dei  Cavalieri  di  Malta,  l’attore Pippo Franco e la moglie l’attrice Piera Bassino, la nota cantante  romana Elena Bonelli, la cantante e scrittrice Minnie Minoprio, il giornalista scrittore Elio Cadelo, il dirigente Rai Maurizio Isita, Massimiliano Russo Private Banker Private Investments IW Bankil, dott. Pietro Alberto Lucchetti, a lungo Capo del Cerimoniale del Quirinale, il colonnello Bartolomeo Casu,  il dott. Luciano Lucarini editore di "Pagine",  il dott. Luciano Bernazza, l’ On.le Fabio  De  Lillo, l’Ing. Leonello Salari A.D. dell’LS International Group, la giornalista dott.ssa Ester Campese Patron del  prestigioso Premio  Riccardo  Bramante,  il noto e  bravissimo Mago Heldin.  Il C.D. al completo e il Presidente Antonio Fugazzotto ringraziando Sergio Ferroni per il servizio fotografico e Giovanna Canzano per le riprese tv. si dicono molto soddisfatti per la riuscita dell’evento vista l’attenzione  del  foltissimo  pubblico  e  i  numerosi  attestati  di  stima  e soddisfazione tributati a tutti alla fine dell’evento.

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