
Turismo
Francesca Sirignani
“Ivrea la bella che le rosse torri specchia sognando a la cerulea Dora nel largo seno, fosca intorno è l’ombra di re Arduino…”. Da questi versi di Giosuè Carducci si evince la bellezza e l’eleganza della città con il suo imponente castello simbolo della potenza di casa Savoia e del conseguente dominio sabaudo sulla città di Ivrea e su tutto il Canavese in generale.
E’ infatti soprattutto il circuito dei castelli, Ivrea, Agliè, Pavone Canavese, Mazze', Parella e molti altri, oggi adibiti in parte a musei, strutture ricettive, uffici pubblici o dimore private, a caratterizzare il territorio. Numerose sono gli eventi e le manifestazioni che spaziano dal mondo dell’arte alla cultura, dall’enogastronomia alle rievocazioni storiche e alle tradizioni popolari.
In particolare, la città di Ivrea è soprattutto conosciuta in tutto il mondo per il suo caratteristico e storico Carnevale che culmina nella famosa “Battaglia delle Arance” che coinvolge tutta la popolazione e squadre di Aranceri a piedi o su un carro, rappresentanti ogni singolo rione cittadino. Risalente al XVI secolo, il carnevale di Ivrea è un complesso e affascinante cerimoniale di tradizioni folcloristiche ricco di appuntamenti, sfilate e manifestazioni.
Un altro evento molto importante è la festa di San Savino, patrono della città, che si festeggia il 7 luglio con la fiera dei cavalli, la sfilata in carrozze d'epoca, mercatini sulla via principale e gran spettacolo pirotecnico finale sul lungo Dora.
Oggi Ivrea è il 54° sito italiano Patrimonio dell'umanità Unesco, un risultato conseguito a luglio del 2018 con la denominazione di "città industriale del XX secolo" e ufficializzato il 7 giugno 2019 con l’apposizione ufficiale della Targa Unesco nella mitica Via Jervis. Ivrea rappresenta un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali e un'esperienza innovativa di produzione industriale di livello mondiale che guarda, in special modo, al benessere delle comunità locali.
Le peculiari strutture architettoniche del Comune lasciate dalla fabbrica Olivetti tra gli anni Trenta e Settanta, su un'area del 70% del tessuto urbano, sono andate a costituire un emblematico patrimonio da preservare.
La storia di Ivrea è quindi strettamente legata alle figure dell'ingegnere Camillo Olivetti e di suo figlio Adriano che ebbero la lungimiranza di fondare la loro azienda per la produzione dapprima di macchine da scrivere (dalla leggendaria Lettera 22 alla Valentine) e poi di sistemi elettronici e calcolatori a transistor in un contesto storico e sociale che ancora era di tipo agricolo, rurale e artigiano, proiettando così la loro città nel futuro.
Soprattutto Adriano Olivetti s'impegnò non solo nel più progredito campo industriale ma anche a livello di cultura operaia e di equilibrio tra solidarietà sociale e profitto.
A pochi passi da Ivrea, inoltre, si erge il castello di Pavone che vanta al suo interno un suggestivo cortile con pozzo, un meraviglioso giardino, l’antica chiesetta romanica di San Pietro, le affascinanti camere d'albergo dotate delle migliori comodità e un ristorante che si articola in sale aristocratiche e sorprendentemente belle.
La cucina offre una gastronomia curatissima, ricca di piatti dai sapori piemontesi e mediterranei. La carta del vino propone vini piemontesi pregiati e noti vini francesi. Il castello di Pavone, conosciuto anche come castello fortunato, è il luogo ideale per banchetti di nozze, pranzi di affari e cene di gala e per momenti unici e indimenticabili.
La città di Ivrea, però, non è conosciuta solo per gli insediamenti industriali della Olivetti e per lo storico Carnevale ma viene considerata, per ragioni storiche, "il capoluogo del Canavese” e tuttora rappresenta un punto di passaggio obbligato per coloro che desiderano raggiungere la Valle d'Aosta dalle principali città del Nord Italia. La particolare disposizione dei rilievi collinari, tra cui la cosiddetta Serra Morenica, considerata la più grande formazione di questo tipo esistente in Europa, tende a formare un vero e proprio anfiteatro geologico, nel quale Ivrea è collocata al centro.
I differenti scenari e la multiforme cultura degli uomini che popolano queste terre rendono la visita nel Canavese una continua scoperta.
La ricchezza dei prodotti alimentari e l'arte pasticcera, in particolare la torta 900 della storica pasticceria Balla a Ivrea, valorizzano la grande tradizione dell'ospitalità di questo meraviglioso territorio.
La varietà dei suoi ambienti naturali e dei microclimi ha permesso, già dal tempo dei Romani, la coltivazione della vite e la diversificazione dei vitigni. Dal vitigno a bacca bianca Erbaluce si ottengono tre tipologie di vino mentre, per la produzione del Passito, le uve riposano nei solai per alcuni mesi prima della pigiatura, concentrando gli aromi che si sprigioneranno intensi nei calici.
Le strade del vino, costeggiate da numerosi vigneti autoctoni, permettono di conoscere percorsi di interesse storico – naturalistico immersi in un suggestivo paesaggio naturale. Suggestivi itinerari portano, inoltre, a scoprire laghi pittoreschi, come i cinque laghi di Ivrea e quelli di Candia e Viverone.
Il Canavese è veramente un angolo incantato di natura, ricco di storia e di suggestioni: attraverso affascinanti itinerari si possono scoprire i numerosi laghi morenici, le verdi vallate e l’area del vigneto certificato, immersi in un’atmosfera pregna di profumi e di colori.
Un panorama in grado di rinfrancare lo spirito, tra pittoreschi scorci di borghi medievali lungo dolci colline, boschi, prati e spazi verdi.
Francesca Sirignani

Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. Collabora con diversi un periodici specializzati in viaggi e rivolti a chi è appassionato di turismo, cultura ed enogastronomia. Si è occupata anche della redazione dei magazine dell‘ Hotel Indigo St. George, un boutique hotel 5 stelle lusso di Roma. La passione che nutre per le culture, le tradizioni e i paesaggi di altri popoli l’hanno sempre portata a viaggiare e a fotografare molti Paesi.
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