Enogastronomia
Versatili, freschi e inebrianti, i vini rosé meritano di essere conosciuti, apprezzati e degustati da intenditori.
Francesca Sirignani

Tre uomini in rosa per celebrare Gemma di San Leonardo, RosaMati e Visione

Femminili per colore e profumi, i vini rosati hanno ottenuto, in questi ultimi anni, il favore di una gran numero di appassionati “winelovers”. Sono vini poliedrici e conviviali. Infatti, se si  porta a tavola una notevole varietà di piatti diversi tra loro per ospiti dai palati esperti, non si può fare a meno di servire un rosé di alta gamma come quelli dei tre produttori del nord, centro e sud Italia ma soprattutto di tre amici e appassionati del proprio lavoro che celebrano i loro rosati: Anselmo Guerrieri Gonzaga con il suo Gemma di San Leonardo, Ettore Rizzi di Fattoria Le Pupille con RosaMati e Antonio Capaldo di Feudi di San Gregorio con Visione. 

Gemma di San Leonardo, da uve Lagrein vinificate in bianco, si presenta nella versione 2022 con un colore che ricorda il rosa antico, un profumo fruttato e delicato, al palato fresco, elegante, armonioso e una nota sapida così caratteristica delle marne trentine sulle quali crescono le sue vigne. È a tutti gli effetti un vino di territorio, quel Trentino di cui i Marchesi Guerrieri Gonzaga sono da tempo grandi interpreti.

“Il nostro rosato è un racconto di quel Trentino del vino che da decenni la mia famiglia ha scelto di interpretare privilegiando l’eleganza” spiega il Marchese Anselmo Guerrieri Gonzaga. “La scelta del vitigno è ricaduta sul Lagrein perché è una varietà autoctona, di bella struttura e note complesse”.

Le uve destinate al Gemma nascono in un territorio di grande vocazione per il Lagrein, sulle colline di Sorni e Pressano, nei pressi di Roveré della Luna, ad un’altitudine che dai 200 arriva fino ai 400 metri. Qua i terreni sono di origine sedimentaria, in prevalenza marne. L’allevamento della vigna è quello classico della pergola trentina. Una volta raccolte, solitamente agli inizi di settembre, le uve sono sottoposte a pressatura soffice e restano sulle bucce per pochissime ore, dopodiché ha inizio la fermentazione in bianco che si protrae per una decina di giorni. All’acciaio è delegata la maturazione del vino per circa sei mesi. Una volta imbottigliato, a rendere più prezioso il rosato Gemma di San Leonardo è l’etichetta, con lo stemma della famiglia in lamina e il nome del vino in raffinati caratteri Liberty.

Vicino Magliano, in Toscana,  si trova, invece,  il vigneto ”La Carla” dove nasce il Syrah di RosaMati di Fattoria Le Pupille: 2,5 ettari a 150 metri sul livello del mare con suoli limosi e argillosi e vigne impiantate 23 anni fa che ogni anno creano le uve perfette per il ricco bouquet del rosato, intenso già al naso con sentori fruttati e floreali e dall’inconfondibile nota speziata che lo arricchisce, accompagnata da una seducente sapidità dal mare.

Da un’annata impegnativa come la 2022 in Maremma, caratterizzata da un’estate straordinariamente calda e siccitosa ma  stemperata dai venti del mare, le uve, aiutate nella maturazione dalle piogge di fine agosto sono arrivate in cantina all’inizio di settembre e sono state vinificate passando attraverso una diraspa-pigiatura leggera, una pressatura soffice e poi la fermentazione in acciaio, con un 10% in tonneaux di secondo passaggio per due settimane.

Una curiosità sull’etichetta in quanto la ripetizione del nome del vino in tante tonalità di rosa diverse è un omaggio alla personalità del Syrah: sfaccettato e imprevedibile come le grandi donne di Maremma a cui si ispira.

Dulcis in fundo VISIONE, di Feudi di San Gregorio,  è un vino che fin dal nome incarna a pieno il desiderio costante della cantina Feudi di San Gregorio di proiettarsi verso il

futuro. Un vino testimone della complessità del territorio: Fresco come le montagne da cui proviene, Solare come la Campania. Figlio dell’Irpinia: una terra che  ha regalato vitigni antichi e viticolture artigianali. È attenzione alla sostenibilità` di tutta la filiera ed e` costruire una comunità` di chef, ristoratori, sommelier e consumatori che condivide la stessa attenzione per la Bellezza.

“VISIONE è un sottile equilibrio tra struttura e finezza, risultato di attenta cura dei particolari nel processo di produzione e trasformazione del frutto.Il rosato è il vino più difficile da produrre, perché è l’ambiguità, la doppiezza. Lo si fa con le uve rosse di cui porta la corposità ma si cerca la freschezza del vino bianco. Non ha il colore del vino rosso perché il mosto viene subito separato dalle bucce, ma da queste si vuole estrarre solo una leggera, sottile sfumatura rosa” ha dichiarato Pierpaolo Sirch - Agronomo e Direttore della produzione.

La caratteristica principale di questi rosati è la loro grande versatilità. Si sposano,  infatti, con moltissimi primi piatti, sia a base di carne e che a base di pesce ma, anche, con i dolci, in quanto i loro aromi e la loro delicatezza si abbinano  alla perfezione con torte alla crema o al cioccolato.

Privarsi delle gioie che donano questi vini, sarebbe un vero peccato.

 

Francesca Sirignani

Francesca Sirignani

Giornalista pubblicista specializzata in tematiche turistiche ed europee. Ha conseguito una laurea in Giurisprudenza e, dopo aver ottenuto la seconda laurea in Studi Europei ed Internazionali, ha approfondito la conoscenza dell’inglese e del francese viaggiando e frequentando corsi linguistici all’estero. Collabora con diversi un periodici specializzati in viaggi e rivolti a chi è appassionato di turismo, cultura ed enogastronomia. Si è occupata anche della redazione dei magazine dell‘ Hotel Indigo St. George, un boutique hotel 5 stelle lusso di Roma. La passione che nutre per le culture, le tradizioni e i paesaggi di altri popoli l’ha sempre portata a viaggiare e a fotografare molti Paesi.

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