Territorio
Per dare un futuro alla memoria del paese "martire" del terremoto del Centro Italia, l'unico paese che non potrà essere ricostruito dov'era, potrebbe sorgere un "Parco della Memoria" sui resti delle sue rovine.
Sergio Ferroni

Un PARCO DELLA MEMORIA sulle macerie di PESCARA DEL TRONTO

Nel cosiddetto “Terremoto del Centro Italia” ci sono due località che possono essere considerate simboliche e “speciali”. E non solo perché sono quelle da cui tutto è iniziato il 24 agosto 2016 e dove la terra ancora trema, ma soprattutto perché in quel 24 agosto in cui si sono contate tutte le vittime (morti o feriti) di questo cosiddetto terremoto del centro Italia, è soltanto in queste due piccole località che se ne sono contate ben il novantotto per cento del totale; su una perimetrazione burocratica del sisma, il cosiddetto “cratere”, che si allarga invece ora addirittura a tutta la fascia centrale della nazione!

Queste due località sono AMATRICE e PESCARA DEL TRONTO.

Amatrice, 240 morti su 4.000 abitanti ha già incarnato di fatto questo sisma con la sua  potente esposizione mediatica!

PESCARA DEL TRONTO,  50 morti su un centinaio di abitanti, è al contrario praticamente già dimenticata, o quantomeno perennemente confusa con il suo comune di appartenenza Arquata del Tronto, di cui è invece una piccolissima frazione, ma pur sempre con una comunità autonoma, ora dimezzata contrariamente a tutto il resto del comune; di cui rappresenta infatti la quasi totalità delle vittime!

E, in quanto frazione, anche senza un proprio portavoce diretto che ne affermi i bisogni, al contrario di Amatrice il cui sindaco beneficia di una popolarità mediatica, proprio in nome di quelle vittime, da meritargli addirittura la scalata politica alla candidatura a Presidente della Regione Lazio!

Va da sé  che Pescara del Tronto debba meritare un’attenzione a parte proprio in quanto costituisce il vero paese “martire” di questo sisma!

E che si debba quindi tenere conto della specificità di questa comunità che ha indubbiamente delle “urgenze” e dei bisogni diversi da tutte le altre! Anche e soprattutto considerando che si tratta dell’unico paese di tutto il terremoto “del Centro Italia” che ha subito la totale distruzione e non può essere ricostruito (per quelle cause geologiche che ne hanno determinato appunto la devastazione) “come era e dove era” secondo proprio quel criterio ispiratore di tutta la ricostruzione di questo sisma che verrà invece applicato a tutte le altre località…Amatrice compresa!

La volontà della comunità superstite di Pescara del Tronto è quindi quella di far nascere un "Parco della Memoria" che mantenga  il più possibile traccia dei luoghi e possa restituire e preservare memoria di ciò che non è e non potrà più essere! Ponendo così le condizioni di un silenzioso e perpetuo ricordo di un topos e di una identità altrimenti definitivamente cancellati.

In definitiva, la rinascita di questo sventurato lembo di terra dovrebbe, anche sulla base di un apposito "concorso di idee" bandito a livello nazionale dall'Ordine degli Architetti di Ascoli Piceno, passare attraverso la nascita di un polo culturale, artistico e museale che aiuti a mantenere viva la memoria del passato e della sua comunità e possa essere elemento di sviluppo locale.

 

 

 

 

 

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