
Moda e bellezza
Manuela Lascari
Jamal Taslaq: "L’Alta Moda torni a Roma, straordinaria scenografia per il Fashion"
Vengo ricevuta nel luminosissimo atelier di Jamal Taslaq nei pressi di Via Veneto proprio dove ai tempi della Dolce Vita a Roma il lusso e l’eleganza erano i veri protagonisti. Lo stilista, palestinese di nascita, lavora nel suo atelier e laboratorio di Via Ludovisi dal 1999 e qui espone le proprie collezioni e manifatture per la sua clientela. Resto favorevolmente impressionata dall’arredamento fatto di giochi di luce e sobrietà con note di colore qua e là prodotte da oggetti ed arredi eleganti ma essenziali. Taslaq è persona dai modi assai affabili e diretti.
Come mai ha lasciato il suo bellissimo paese così ricco di storia, tradizioni e cultura?
“Ho vissuto fino ai miei 18 anni di età sotto occupazione, fino a quando non decisi di lasciare la mia città natale, Nablus, situata fra Nazareth e Gerusalemme”. La mia terra natia è certamente molto bella ma troppo difficile da vivere”, mi dice con un velo di tristezza, “così ho deciso di trasferirmi e di venire a studiare moda in Italia, nello specifico a Firenze, città che amo molto, con una motivazione precisa che era quella di avvicinarmi al made-in Italy. Fu proprio mio padre ad insegnarmi che, qualunque cosa un artigiano italiano produca, che si tratti di un paio di scarpe o di una serratura poco importa, sarà sempre qualcosa di ben fatto, di qualità.”
Come e quando è nato il suo interesse per la moda?
“Mia madre era sarta e io sin da piccolo ero letteralmente stregato dalla magia che si produceva nel veder nascere da un pezzo di stoffa, da un tessuto, un abito da indossare, realizzato a seconda dell’orario della giornata o della circostanza per cui veniva richiesto, e sempre secondo delle regole ben precise. Mi piaceva molto tutto questo e sin da ragazzo iniziai a partecipare al controllo delle finiture così come alla scelta delle scarpe da abbinare, era una vera magia per me! Avrei potuto scegliere anche la Francia, altra sede della moda per eccellenza, ma come ho già detto il made-in- Italy per me è stata la vera bussola che poi mi ha condotto a Firenze, città di notevole interesse per storia e bellezza dove ho frequentato l’Accademia di moda. Poi, una volta conclusi gli studi sono approdato a Roma portando sempre con me un vivo interesse per l’artigianato che a Roma più che a Milano vanta una lunga e consolidata tradizione.”
Nella sua recente sfilata “Eternal” svoltasi nella fiabesca corniche di Palazzo Colonna abbiamo visto aleggiare tessuti freschi e colorati con cui i suoi bellissimi abiti sono stati confezionati, quasi a rappresentare un richiamo all’ecologia tanto in voga in questi giorni!
“Amo molto la seta in particolare perché la qualità penso che non tramonti mai: quando qualcosa è bello e ben confezionato lo si può usare e riutilizzare ancora ed è sempre elegante. La seta la utilizzo anche in abbinamento alla viscosa ma mi piacciono anche il lino ed il cotone. Il tessuto deve letteralmente accarezzare il corpo di una donna ed è per questo che scelgo sempre personalmente sia i tessuti che i disegni ed i materiali per i ricami con i quali questi vengono realizzati. Mi piace poter portare la cultura mediorientale qui in Occidente con disegni e motivi tipici della mia cultura di provenienza e per farlo mi avvalgo anche di ricamatrici e ricamatori italiani.”
Quindi per lei la moda è anche strumento di dialogo fra culture!
“Pensi che ho portato l’attività del ricamo anche nei campi profughi dove ho trovato donne abilissime in grado di realizzare disegni dalle simmetrie oserei dire matematiche anche sui delicatissimi tessuti in georgette”!
Passo a questo punto alla domanda ineludibile in tema di Haute Couture e gli chiedo cosa significhi per lui la femminilità.
“La femminilità”, mi dice Jamal Taslaq, “è un dono esclusivo ed una ricchezza che ogni donna possiede, ed è un dono da curare affinché l’uomo possa vederla nella sua essenza e scoprire la sua grazia e la sua delicatezza. Sì è la delicatezza che per me meglio esprime l’essenza di una donna!”
Secondo lei come è possibile conciliare l’eleganza con la vita frenetica del nostro tempo? In altre parole il suo pr?t-à-porter come viene concepito?
“Purtroppo molte donne non vivono più il tempo in questa quotidianità caratterizzata dal mordi e fuggi. E’ per questo che quando incontro le mie clienti cerco prima di tutto di capire la proporzione, il colore o il taglio che meglio si addicono alla loro persona perché non è vendere che mi interessa quanto piuttosto poter enfatizzare le qualità e nasconderne quei difetti che tutti possiamo avere. Anche per questo motivo non mi sono mai interessato a dei prodotti globali o industriali che dir si voglia visto che anche il mio pr?t-à-porter si attesta su un livello medio-alto. Preferisco produrre pochi pezzi ma buoni, pezzi che sono ordinabili singolarmente in quanto produco sempre solo pezzi unici quindi con un costo medio alto ma sempre e comunque onesto. La donna che lavora la vedo in tailleur, ma presto molta attenzione alle spalle nelle giacche, alcuni dettagli per me sono anche nelle giacche, la chiave di lettura della sua eleganza!”
Posso chiederle qualche nome famoso fra le sue clienti?
“Parlando di donne di carattere e di stile penso certamente a Patty Pravo ma se vogliamo considerare la classe in una donna allora non posso non menzionare la regina Ranya di Giordania quale emblema di autentica eleganza non solo per rango e portamento ma anche per la straordinaria semplicità e dolcezza che le conferiscono un’attitudine semplicemente disarmante”.
So che fra i suoi numerosi progetti ed iniziative oltre che “TaslaqEternal” da cui la sua recente sfilata presso le sale di Palazzo Colonna ha preso il nome, abbiamo sentito parlare anche di Taslak World e di Taslak Live. Ci può anticipare qualcosa al riguardo?
“In questi due recenti progetti mi sono anche concentrato sulla figura maschile pensando di lanciare un format al maschile appunto che consiste in una partecipazione fatta anche di utili consigli per loro sia di immagine che su come vestirsi ”.
Proprio ieri, per la premiazione del David di Donatello Francesca Tezzano, l’attrice che ha lavorato nel film realizzato sulla figura di Ferruccio Lamborghini uscito un paio di mesi fa ed intitolato ‘ Lamborghini- the Man Behind the Legend’, indossava uno dei suoi preziosi e delicati abiti dando mostra di una notevole eleganza. “Purtroppo, lamenta lo stilista, è molto difficile trovare la manodopera necessaria per il nostro lavoro anche perché non ci sono scuole specifiche dove si insegnino bene il ricamo e il cucito, le scuole di moda che formano i futuri stilisti non lo fanno abbastanza, specie per la sartoria d’alta moda non è mai troppo”.
Mi congedo dal suo atelier dove il tempo dedicatami è volato via piacevolmente, conservando negli occhi ricami, tessuti, colori, disegni, tagli e modelli di indiscussa raffinatezza e delicatezza, abiti tutti ricchi di personalità e gusto, ma soprattutto con l’immagine di una persona innamorata del proprio lavoro che considera la natura come una fonte inesauribile da cui attingere per ricaricarsi interiormente e da cui le sua creazioni prendono forma e vita.

Scrittrice - Pubblicista
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