
Musica
Sergio Ferroni
Attori, blasoni e intellettuali per riscoprire il compositore Rodolfo Zanni, nel centenario del suo ultimo grandioso concerto a Buenos Aires
Foto Cover: Giuseppe Zanni
Evento d’eccezione alla Casa Argentina, in via Veneto 7. Gran successo per la serata di cinema e musica dedicata al grande compositore Rodolfo Zanni, detto il Mozart argentino, di origini italiane e misteriosamente scomparso all’età di 26 anni. Evento che cade esattamente lo stesso giorno, e alla stessa ora, dell’ultimo concerto che il musicista tenne al Teatro Colon di Buenos Aires, cento anni fa. Un gran concerto sinfonico diretto a soli venti anni in onore dell’allora Presidente della Repubblica Argentina Marcelo-Torcuato de Alvear e della sua affascinante consorte Regina Pacini. Dopo questo trionfo qualcosa succede e l'artista tanto osannato viene allontanato, cancellato, ridotto all'anonimato. Muore in circostanze misteriose, il suo corpo, prima sepolto in terra sconsacrata e poi riesumato, viene fatto sparire. Scompaiono, tranne quattro brani minori, anche le 81 composizioni che gli vengono attribuite. Da qui, le ricerche del parente Giuseppe Zanni, deus ex machina della riscoperta di questo genio musicale, e anche dell’evento a via Veneto. «Un nome perduto nelle ombre dell’oblio – spiega Zanni - un talento musicale dimenticato, ignorato anche dai musicologi più attenti nonostante avesse illuminato con la sua arte l’Argentina dei primi anni del Novecento. Rodolfo Angelo Deo Zanni viene così restituito alla storia della musica attraverso indagini serrate, complicate, durate anni, attraverso diversi continenti (Buenos Aires, Parigi, Texas e l’Italia) e condotte sotto la mia guida da alcuni team di investigatori. Gli strumenti per la riscoperta sono stati un libro e da ultimo un film documentario. Il mondo musicale è ora in fermento e desideroso di ritrovare almeno una parte delle sue opere, cancellate da una feroce damnatio memorie e svanite nel nulla, per le quali i contemporanei lo avevano così osannato». E nel mistero di questa riscoperta viene proiettato il film dedicato al maestro, intitolato “Enigma in tempo rubato. Un Mozart Argentino”, del regista Francesco Cordio, che tanto successo sta riscuotendo a livello internazionale in queste ore. Poi parte il concerto con gli stessi spartiti che Zanni diresse cento anni fa, cantati dal tenore Fabio Armiliato. In agenda anche il soprano Chiara Giudice con arie del compositore Lucio Bruno-Videla. Al piano Fabrizio Mocata.
Attesi tanti personaggi illustri. Ad iniziare dall’addetta culturale dell’ambasciata argentina Andrea Gonzàlez e gli aristocratici Guglielmo e Vittoria Giovanelli Marconi, Maria Pia Ruspoli, Caterina Douglas Scotti di Vigoleno e Giuseppe Ferrajoli. Ma anche le attrici Carlotta Rondana, Beatrice Schiaffino, Martina Menichini, Patrizia Pellegrino e Nadia Bengala. E ancora il soprano Alma Manera, Marisela Federici e Giulio e Carla Maira.

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