Turismo
Sergio Ferroni
I Walser del Monte Rosa
Un ricchissimo intersecarsi di lingue, culture e tradizioni che si dipana tra vette di 4000 metri e ghiacciai millenari Tra queste spicca la cultura Walser, enclave linguistico-culturale germanica che, a partire dal XII secolo, si è stabilita in queste terre, plasmandole fino ai giorni nostri. Si tratta di un vero e proprio tesoro da proteggere, da conoscere a passo lento, con itinerari dedicati tra Val d’Ayas e Valle di Gressoney.
Le vallate del Monterosa celano gelosamente voci diverse che danno vita ad una sinfonia unica di lingue e culture, che qui coesistono da secoli. Tra queste, la cultura Walser spicca come micro-universo a sé, miracolosamente intatto nelle sue parlate titsch e töitschu, nelle sue architetture in legno e nelle sue tradizioni. I Walser, giunti dall’alto Canton Vallese svizzero a partire dal XII secolo, hanno creato tra Val d’Ayas e Valle di Gressoney una piccola comunità resiliente contraddistinta da un forte senso identitario, che ha portato già nel 1982 alla creazione di un Centro Studi e Cultura Walser a Gressoney-Saint-Jean, dove ogni anno si tengono corsi di lingua titsch e tedesca, oltre che mostre e seminari. È solo grazie alla passione dei locali per la propria terra e per la propria cultura, dunque, che il popolo della montagna è sopravvissuto alle suggestioni e alle insidie della vita di città. Mettiamoci in marcia per conoscere una delle culture alpine più autentiche, attraverso un sentiero imperdibile e tour mozzafiato tra le vallate Walser del Monterosa!
Il Walser réng: l’anello Walser di Gressoney-Saint-Jean
Gressoney-Saint-Jean è, come detto, il maggiore polo culturale Walser della Valle d’Aosta. Da qui parte un sentiero ad anello della lunghezza di 8 km, percorribili in un giorno, che non presenta particolari difficoltà: il Walser réng. Risalendo il corso del torrente Lys si giunge ben presto a Tschemenoal, villaggio Walser interamente in legno. Superato il Lago Gover e la cascata di Ònderwoald, si giunge al fiabesco Castel Savoia, residenza estiva da favola della regina Margherita. Il sentiero scende poi, tra larici e praterie, fino alla meravigliosa Villa Margherita, oggi sede del comune di Gressoney-Saint-Jean. Attraversato il ponte di legno sul torrente Lys, si ritorna al punto di partenza.
Il Grande Sentiero Walser: un trekking sulle strade dei popoli Walser
Un itinerario di media montagna sulle antiche mulattiere che collegavano i diversi luoghi della cultura Walser tra Val d’Ayas e Valle di Gressoney. Nei borghi fiabeschi della Val d’Ayas si incontreranno antichissimi stadel, le tipiche case Walser col pianterreno in pietra e i piani superiori in legno di larice. Il trekking nel cuore del Walser, tour a tema di 3 giorni a cura del Consorzio Turistico della Val d’Ayas, è un’esperienza che sa coniugare cultura e paesaggio, tradizioni e bellezza naturalistica, in un connubio di rara intensità. I sentieri non presentano particolari difficoltà tecniche e si consiglia di percorrerli tra marzo e ottobre, con alle spalle un discreto allenamento in montagna. Il tour si articola in tre percorsi circolari per altrettanti giorni con partenza e arrivo nel borgo di Champoluc. Il primo giorno si raggiunge il villaggio di Mascognaz, dove il tempo sembra essersi fermato e la quiete la fa da padrona. Ci troviamo a 1800 m s.l.m, in una località sorta a partire dal XVI secolo e rimasta immutata, i cui rascard sono stati oggi recuperati come chalet, facendo del piccolo villaggio un suggestivo hotel diffuso da cui ammirare una stupenda vista su tutta la Val d’Ayas. Il secondo giorno, invece, si sale al Crest con gli impianti, per visitare i villaggi di Cuneaz (2062 m s.l.m.), Soussun-Resy (2086 m s.l.m.) e, scendendo verso Champoluc, tra rascard, mulini e stadel, Saint Jacque des Allemands (1689 m s.l.m.). La giornata finale sarà, invece, consacrata alla natura più selvaggia del Monterosa, lungo la Krämerthal l’antica via dei mercanti, quando si arriverà a toccare quota 2.333 metri a Pian di Tzere. Ad accompagnarvi, oltre alle esperte guide escursionistiche, lasciate che sia il bianco delle vette del massiccio del Monterosa, tra gli alpeggi dedicati al pascolo e terreni lavorati con sapienza secolare dai contadini locali. Riempitevi i polmoni di aria buona nel verde di sentieri che superano spesso i 2000 metri, creando scenari da favola che vi resteranno negli occhi per sempre.
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