Arte e cultura
Presentazione a Trieste del romanzo di Bruno Scapini
Sergio Ferroni

SOMNIUM. Urla dall'Universo

In una romantica atmosfera dal languido sapore  “retrò” appena percepibile,  l'Antico Caffé San Marco a Trieste ha offerto ieri la cornice ideale per ospitare la presentazione di  “Somnium. Urla dall'Universo”, ultimo romanzo, edito da Calibano Editore, di Bruno Scapini.

La folta presenza di un pubblico attento e quanto mai accorto nell'apprezzamento dei tanti avvenimenti culturali che si succedono ormai per tradizione nel Capoluogo regionale, ha assegnato all'evento un indubbio successo. Esito peraltro sostenuto e corroborato dalla stimata sponsorizzazione offerta in questa occasione dal Club per l'Unesco di Udine, su iniziativa della sua stessa Presidente Renata Capria D'Aronco personalmente presente al dialogo con l'Autore.   La presentazione, condotta con innegabile effetto emotivo ed efficacia di valutazioni critiche, da Marino Predonzani, ha toccato il sensibile tema della militarizzazione dello Spazio. Uno sviluppo questo preconizzato dall'Autore nel suo romanzo quale evento inevitabile nella corsa delle superpotenze al dominio sul mondo. L'opera, tuttavia, non intende essere un saggio di geopolitica, ma fedele al suo “cliché” originario, vuole coniugare la problematica politica del controllo dello Spazio extra-atmosferico per finalità strategiche e di sfruttamento economico, con una avvincente trama d'amore e di spionaggio capace di risolversi in quella che l'Autore medesimo definisce una “plausibile finzione”. Un gioco di emozioni è dunque il romanzo di Scapini  che, per il modo serrato e incalzante di condurre e rappresentare la narrazione, avvince il lettore fino in fondo inducendolo a non procrastinare la fine del libro.  Ma oltre agli aspetti prettamente promozionali dell'evento, ci sarebbe una ragione più specifica a spiegare il perchè della scelta di questa “location” per organizzare la seconda presentazione dell'opera dopo quella di Roma: il particolare legame affettivo che unisce l'Autore al Capoluogo tergestino.  Scapini, nominato Console Generale d'Italia nella vicina Capodistria, in Slovenia, nel 2001, ha fin dall'inizio del suo mandato avviato un dialogo di vicinato tra le due città confinarie; e lo ha fatto nella prospettiva di promuovere un avvicinamento tra le diverse culture pur garantendo la preservazione di quelli che sono innegabilmente ancor oggi i tipici tratti di un retaggio storico di italianità ancora presenti nelle prossime terre dell'Istria, del Quarnero e della Dalmazia. Un lavoro diplomatico molto attento e vigile è stato quello svolto dall'Autore impegnato – come egli stesso ci ha voluto precisare – a rispettare con spirito costruttivo le rispettive sensibilità storiche, politiche e culturali che contraddistinguono i due Paesi destinati a condividere l'esistenza in una medesima area territoriale di indubbia importanza strategica per l'Europa.    Ma in fondo, questo è anche lo spirito che traspare dalla lettura di Somnium. Un romanzo in cui l'avventura suggerita dalla competizione tra superpotenze vuole indicarci la strada da seguire per una pacifica convivenza tra le Nazioni.  Un obiettivo – spiega l'Autore nel suo intervento – da conseguire non ricorrendo all'uso della forza, alla sopraffazione o al sopruso, metodi tradizionali – enfatizza lo Scapini – storicamente seguiti dagli Stati a protezione dei propri  interessi nazionali, bensì attraverso un riesame critico della condotta degli uomini in cui la Scienza riesca a trovare il suo giusto ruolo quale sede di progresso eticamente sostenibile. E in tutto questo – conclude l'Autore – proprio lo Spazio cosmico acquista rilevanza per l'Umanità, non solo quale occasione  domani per ritrovare la via della salvezza “dalla buia luce dei mondi che scompaiono” ( come recita la didascalia sulla copertina del libro), ma oggi sopratutto affinchè possa divenire luogo di redenzione per una Scienza purtroppo maltrattata e per alcuni uomini che, ebri della propria potenza, credono di poter gestire e dominare  a loro piacimento i destini dell'intero Pianeta.

Un'opera, dunque,  Somnium senz'altro da leggere; e ciò  atteso il duplice fine che l'Autore si pone nei confronti del lettore che è quello in fondo di voler “insegnare dilettando”.

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